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VENEZIA 2018 Giornate degli Autori

Recensione: Why Are We Creative?

di 

- VENEZIA 2018: Il regista Hermann Vaske fa a una miriade di celebrità la stessa domanda (e ottiene troppe risposte)

Recensione: Why Are We Creative?

Fu durante una notte passata fuori con i colleghi, alla Saatchi & Saatchi di Londra, che, per la prima volta, un Hermann Vaske un po’ brillo chiese ad alta voce: “Perché siamo creativi?”. La domanda suscitò molto entusiasmo, e anziché finire nel dimenticatoio il giorno dopo, ha portato Vaske in giro per il globo su un treno inarrestabile, a chiedere alle star di parlare del concetto di “creatività” e facendone un film, intitolato proprio Why Are We Creative? [+leggi anche:
trailer
intervista: Hermann Vaske
scheda film
]
. Il film è proiettato nell’ambito delle Giornate degli Autori di Venezia.

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Vaske non è il primo a chiedersi cosa spinga l’uomo verso l’arte e la creatività – dopotutto, è una delle cose che ci distingue dagli animali, e mentre in “Qual è il senso dell’arte?” di John Carey e “Perché leggere i classici?” di Italo Calvino gli autori offrono sul tema il punto di vista dell’intellettuale, Vaske sceglie la semplicità, facendo leva sulle celebrità a cui siamo affezionati per mantenere vivo il nostro interesse nelle interviste.

Vaske ha diviso liberamente in categorie le interviste a seconda del tipo di risposta; il film mette insieme tutti coloro che parlano del sesso, raggruppa persone che vedono la creatività come un atto di affermazione della propria autorità, e mischia altri che la considerano qualcosa di innato nell’essere umano. Come diceva Picasso, “ogni bambino è un artista, il problema è come rimanere un artista una volta cresciuto”. A riguardo, l’architetto Zaha Hadid affermò: “Non pensare che artista si nasca, devi lavorare duro per diventarlo”.

Gli intervistati vengono da diversi ambiti del mondo dello spettacolo, soprattutto cinema, ma anche musica, cucina, arte e architettura. Il film inizia con un’intervista a David Bowie del 1995, su cui Vaske ritorna più volte durante il film. Nelle interviste, il regista ha inserito anche alcuni temi che aprono una finestra sui suoi lavori precedenti: troviamo per esempio  l’artista Marina Abramovic, il filosofo Slavoj Zizek, il regista Emir Kusturica e l’attrice Angelina Jolie da Balkan Spirit del 2012. Tra gli attori della sua fatica cinematografica Dennis Hopper: Uneasy Rider, del 2016, vediamo invece Diane KrugerWim Wenders e Julian Schnabel, e dalla sua produzione The Art of Football c’è John Cleese.

È un concetto semplice, che funziona per la varietà delle risposte. George RR Martin, l’autore di Il trono di spade, parla di creatività citando le teorie di Jung sulle componenti del cervello; l’artista britannico Damien Hirst fa un disegno infantile, mentre Jim Jarmusch, con la testa ciondoloni, cerca di cogliere delle prospettive alternative. Ovviamente non c’è una risposta giusta o sbagliata, e la bellezza della domanda sta nell’ambiguità e nella varietà delle risposte date. Ma il film perde vigore nel momento in cui diventa chiaro che Vaske non è interessato a formarsi un’opinione sulla base delle risposte raccolte.

Why Are We Creative? è una produzione Emotional Network, in collaborazione con ZDF/3sat. Le vendite estere sono gestite da Celluloid Dreams.

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(Tradotto dall'inglese da Giada Saturno)

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