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VENEZIA 2018 Fuori concorso

Recensione: ISIS, Tomorrow. The Lost Souls of Mosul

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- VENEZIA 2018: Francesca Mannocchi e Alessio Romenzi hanno realizzato un acuto documentario sui bambini trasformati in armi da guerra dall'ISIS in Iraq

Recensione: ISIS, Tomorrow. The Lost Souls of Mosul

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, proiettato fuori concorso alla Mostra di Venezia 2018, i co-registi Francesca Mannocchi e Alessio Romenzi intervistano alcuni adolescenti e alcune madri nella città irachena di Mosul sui tre anni di occupazione della città da parte dei fondamentalisti dell’ISIS e su come la liberazione della città nel luglio 2017 li abbia condizionati. Interpellando persone di entrambe le fazioni della guerra – la resistenza, da una parte, e coloro che hanno combattuto per l'ISIS o che hanno familiari che lo hanno fatto, dall’altra – le risposte che vengono date sono molto diverse l'una dall'altra e sono spesso struggenti. I due registi italiani fanno un ottimo lavoro nel mostrare che anche se le ostilità sono ufficialmente terminate, le cicatrici mentali e gli scontri tra le varie parti continuano senza sosta. Ancora più impressionante è che i registi concentrino la loro attenzione sulla condizione di essere un bambino in guerra, piuttosto che sulla fedeltà che questi bambini hanno mostrato durante i combattimenti, partendo dal presupposto che si tratta solo di bambini manipolati.

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In totale, 500.000 bambini vivevano a Mosul durante l'occupazione della città. Il documentario comincia nel gennaio 2018, sei mesi dopo la fine ufficiale delle ostilità, gli edifici sono stati quasi tutti bombardati e la maggior parte delle case non sono altro che tende improvvisate nei campi profughi. La fotografia è sorprendente, simile al modo in cui Werner Herzog è riuscito a catturare la bellezza nella distruzione nel suo saggio documentario del 1992, Apocalisse nel deserto. Una sensazione di presagio si manifesta quando un sedicenne descrive come l'ISIS ha reclutato i bambini e li ha persuasi che il più grande onore nella vita sia il martirio.

L'azione torna quindi al novembre 2016, all'inizio dell'offensiva per liberare Mosul. Mannocchi è una delle più grandi giornaliste italiane a coprire la regione e nel 2016 ha vinto il prestigioso premio giornalistico italiano Premiolino. Insieme al fotografo di guerra Romenzi, nel 2016 ha realizzato If I Close My Eyes per la televisione italiana, concentrandosi sulla generazione perduta dei rifugiati siriani in Libano. Qui i due si focalizzano, e con grande intelligenza, sui costi umani della guerra e sul duraturo impatto psicologico dell'essere in una situazione di conflitto, mentre sono meno interessati alla politica o alla propaganda degli aggressori, anche se utilizzano con grande effetto alcuni filmati di reclutamento dell’ISIS. Concludendo il film con riprese recenti risalenti allo scorso maggio, i registi mostrano la mancanza di cibo e l'oppressione, e soprattutto, riescono a far sì che il pubblico dimentichi i pregiudizi che potrebbe avere sui combattenti e semplicemente vogliono che comprendiamo la piaga della gioventù manipolata.

ISIS, Tomorrow. The Lost Souls of Mosul è prodotto da FremantleMedia Italia e Rai Cinema in collaborazione con l’italiana Wildside e la tedesca CALA Filmproduktion GmbH. Le sue vendite internazionali sono gestite dall’israeliana Cinephil.

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(Tradotto dall'inglese)

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