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FEST ESPINHO 2018

Recensione: Lupo

di 

- Il documentario di Pedro Lino segue la vita nomade di una delle figure più iconiche del cinema muto in Portogallo, il regista Rino Lupo

Recensione: Lupo

Le menti irrequiete fanno vite irrequiete. E le vite irrequiete forniscono un buon materiale per i buoni film. È il caso di Rino Lupo, l'imprenditore e regista italiano al centro del nuovo documentario di Pedro Lino, Lupo [+leggi anche:
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. Unico titolo portoghese selezionato in concorso al FEST - New Directors New Films, il film è l'ultimo esempio di opera portoghese che guarda al passato per celebrare il presente.

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Nato in una famiglia borghese romana, Lupo viaggiò in tutta Europa e lavorò in diversi studi cinematografici prima di stabilirsi in Portogallo nei primi anni '20. Molto motivato e pieno di idee, intraprese diversi progetti di film muti, producendo e dirigendo alcuni di essi, tra cui Mulheres da Beira, Os Lobos, O Desconhecido e, più tardi, Zé do Telhado. Alcuni sono stati molto apprezzati dalla critica, altri hanno ricevuto recensioni contrastanti, ma quasi tutti avevano due cose in comune: facevano il tutto esaurito in sala ed erano costati il doppio del loro budget iniziale. Il risultato finale non è una grande sorpresa: le case di produzione sono fallite, stessa sorte per un altro film supportato da un altro investitore. Lupo, nel frattempo, ha continuato a fare tendenza sulla scena artistica degli anni '20 di Porto e Lisbona.

Chiaramente affascinato dal personaggio eccezionale di Lupo, Lino segue il viaggio dell'imprenditore nel dettaglio, rivolgendo domande dirette e retoriche allo stesso Lupo sulle sorprendenti scelte che ha fatto e sulla vita nomade che ha condotto. Nella sua documentazione del passato, il regista attinge a vecchie lettere e articoli di giornale, interviste con i nipoti di Lupo e immagini d'archivio di Manoel de Oliveira, che fu scelto in uno dei film di Lupo nelle primissime fasi della sua carriera di attore.

Ciò che affascina di questo film, tuttavia, al di là della sua ricostruzione del passato, è la determinazione di Lino a collegare il passato con il presente, e lo fa in vari modi, ricostruendo le immagini di vecchi teatri in varie città, per esempio, girando in luoghi che tecnicamente non esistono più (o che sono stati trasformati in templi evangelici!) e, soprattutto, incorporando un testo di Lupo stesso nella narrativa del documentario, un testo che è ancora oggi inquietantemente rilevante: "La produzione cinematografica portoghese ha prodotto alcune entusiasmanti perle ma, purtroppo, non è ancora organizzata in modo da sfruttare le sue preziose risorse. Fino ad oggi, tutto è stato a livello di bozza, un tentativo che mostra una forte volontà, ma produce solo successi isolati". Quasi 100 anni dopo, le parole di Lupo risuonano ancora forti e potrebbero facilmente essere scambiate con un'osservazione attuale sullo stato della produzione cinematografica in Portogallo.

Con l'avvento del suono, la carriera di Lupo prese un'altra svolta inaspettata, e nei primi anni '30 si ritrovò a Parigi con sua moglie e sua figlia prima che la separazione lo portasse a tornare nella sua natia Roma, per poi trasferirsi a Berlino dove lavorò per la leggendaria compagnia cinematografica UFA. Poi, con il crudele passare del tempo, Lupo scomparve dalla vita pubblica. Fu relegato a piccoli ruoli come attore e alla fine morì di polmonite in Italia nel 1936.

Il film è prodotto da Ukbar Filmes.

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(Tradotto dall'inglese)

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