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TORINO 2017

My War Is Not Over, la lista di Shindler

di 

- Bruno Bigoni ha dato voce ad un uomo straordinario che ha ridato un nome a centinaia di soldati scomparsi durante la seconda guerra mondiale, incluso il padre di Roger Waters dei Pink Floyd

My War Is Not Over, la lista di Shindler
Roger Waters e Harry Shindler in My War Is Not Over

Potremmo chiamarla “la lista di Shindler” per assonanza con l’industriale tedesco Oskar Schindler che salvò centinaia di ebrei dai campi di sterminio e ispirò il film di Steven Spielberg. Quella dell’inglese Harry Shindler è la lunga lista immaginaria di soldati scomparsi durante la seconda guerra mondiale ai quali è riuscito a dare un nome. A questo “Cacciatore di Memoria” è dedicato il bel documentario di Bruno Bigoni, My War Is Not Over [+leggi anche:
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, in anteprima assoluta al 35mo Torino Film Festival, nella sezione Festa Mobile. 

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Harry è un soldato semplice appena ventenne quando, nel 1944, sbarca ad Anzio e risale l'Italia per combattere il nazifascismo. Oggi, a 95 anni, Shindler vive a San Benedetto del Tronto, è vedovo di una moglie italiana e trascorre le sue giornate di veterano facendo luce su casi e vicende irrisolte dell’avanzata alleata in Italia. Dopo tanti anni continuano ad arrivare appelli e richieste da parte di reduci o parenti che vorrebbero conoscere il destino di un soldato scomparso, trovare la sepoltura di un combattente al fronte, rintracciare il relitto di una imbarcazione o un aereo. 

Basandosi sul libro scritto da Shindler con il giornalista Marco Patucchi che dà il titolo al documentario, Bruno Bigoni (Chi mi ha incontrato non mi ha visto [+leggi anche:
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) ha dato voce ad un uomo straordinario, dotato di grande carica empatica, attraverso interviste, immagini di repertorio e ricostruzioni girate in Super 8 per restituire un tessuto visivo simile a quello dell’epoca. Con grande rigore il documentarista milanese crea una liason tra passato e presente sviluppando una cronaca della memoria priva di retorica. “Una intera generazione ha perso quel periodo che chiamiamo giovinezza a causa della guerra”, dice Harry Shindler. “Non lo faccio per sentirmi dire grazie, ma perché è un dovere salvaguardare la memoria di uomini e fatti che hanno attraversato anni così importanti per la storia di tutti noi”.

My War Is Not Over è appassionante come un thriller perché ci mostra la soluzione di casi concreti, come quello del bombardiere britannico decollato da Foggia e scomparso in mare nell’autunno del ’44. A bordo c’era il soldato australiano Bob Millar che, come scopre Shindler, era in realtà un ebreo ungherese di nome Gabo Adler, agente segreto per l’esercito inglese, fucilato dai tedeschi a nord di Roma.

E c’è anche lo “scoop”, che arriva più tardi: la ricostruzione delle ultime ore di Eric Flechter Waters, sottotenente inglese caduto a febbraio del ‘44 nelle paludi di Aprilia. Roger Waters, mitico fondatore dei Pink Floyd, ha sempre saputo che il padre fosse morto in battaglia, ma non dove e quando. Grazie a Shindler, Waters ha ritrovato un luogo dove onorare la memoria paterna. 

My War Is Not Over è prodotto da Proxima con il sostegno della Lombardia Film Commission - Film Fund e Regione Lombardia e sarà distribuito da Altamarea Film.

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