email print share on Facebook share on Twitter share on LinkedIn share on reddit pin on Pinterest

FILM Francia

Au revoir là-haut: “Viva la morte!“

di 

- Sul filo della tragicommedia, Albert Dupontel offre un adattamento per il grande pubblico, ma allo stesso tempo molto personale, del romanzo di Pierre Lemaître

Au revoir là-haut: “Viva la morte!“

Adattare un ottimo libro non è mai cosa facile e portare sul grande schermo un intreccio ambientato un secolo fa, prima in piena guerra, poi sulle strade di Parigi, è una vera sfida produttiva se si vuole mantenere una parvenza di realismo e dare respiro all’opera. E’ quindi una scommessa audace quella di Albert Dupontel in Au revoir là-haut [+leggi anche:
trailer
scheda film
]
, adattamento del romanzo omonimo di Pierre Lemaître (premio Goncourt 2013), distribuito oggi nelle sale francesi da Gaumont dopo una proiezione speciale a San Sebastian. Ma il risultato è all’altezza, per un film la cui durezza del tema è resa accessibile al grande pubblico grazie alla singolarità di un cineasta da sempre a suo agio nel registro dell’umorismo nero iconoclasta e disperato.

(L'articolo continua qui sotto - Inf. pubblicitaria)

Tutto comincia in Marocco nel novembre del 1920 con un uomo interrogato dalla polizia. È Albert Maillard (interpretato dal regista), un ex combattente con "una storia lunga e complessa" da raccontare. Una storia che inizia il 9 novembre 1918, nelle trincee della Prima guerra mondiale, e il film si immerge nel campo di battaglia attraverso un favoloso (leggermente truccato) piano sequenza aereo, poi a terra, sulla scia di un cane che si intrufola tra i soldati. "Nessuno voleva combattere" perché "morire per ultimi è ancora più stupido che morire per primi", precisa Albert in voce off. Nessuno, tranne il tenente Pradelle (Laurent Laffite): “ci faceva più paura dei tedeschi. La guerra era cosa sua”. Un'ossessione che spinge l’ufficiale a ritirare l’ordine di armistizio imminente e a scatenare un ultimo assalto con un inganno fatale (uccide alle spalle due dei suoi soldati) che Albert scopre prima di quasi morire sepolto, salvato in extremis dal suo compagno d’armi Edouard Péricourt (Nahuel Perez Biscayart). Ma quest’ultimo non ha la stessa fortuna: un tiro d’artiglieria lo centra in viso, trasformandolo in una mostruosa “bocca rotta” di cui Albert, riconoscente, si prenderà cura, fornendogli la morfina e una falsa identità. Perché Edouard, annichilito, preferisce darsi per morto agli occhi della sua ricca famiglia (sua sorella Madeleine – Emilie Dequenne – e suo padre – Nils Arestrup – che ha sempre rifiutato suo figlio artista).

Tutti questi personaggi si ritrovano un anno più tardi a Parigi dove il cinico Pradelle, che nel frattempo ha sposato Madeleine, si è riconvertito (a forza di inciuci) nel business della sepoltura ufficiale dei morti in battaglia, mentre Edouard convince Albert a lanciarsi nella truffa dei reperti di guerra, compilando cataloghi e prendendo i soldi delle ordinazioni senza soddisfarle. Tutti magheggi alle spalle dei morti che faranno nuovamente incrociare i destini degli uni e degli altri…

Ricostruendo abilmente l’epoca attraverso gli effetti speciali, Au revoir là-haut preferisce staccarsi gradualmente dal realismo per concentrarsi sulle emozioni dei suoi protagonisti, marchiati da una guerra che si prolunga in altro modo quando tornano alla vita civile. Vite straziate, profittatori del conflitto, frenesia dell'inizio degli anni Venti: questa immersione nella storia la cui graffiante ironia non nasconde la profonda tragedia umana a tutti i livelli della società, si sviluppa in uno stile narrativo talvolta un po' accelerato, ma che nulla sottrae alla qualità generale di un film popolare che si è saputo adattare morbidamente all'estrema ricchezza del materiale letterario d'origine.

Prodotto da Catherine Bozorgan per ADCB Films, Au revoir là-haut è venduto nel mondo da Gaumont.

(L'articolo continua qui sotto - Inf. pubblicitaria)

(Tradotto dal francese)

Ti è piaciuto questo articolo? Iscriviti alla nostra newsletter per ricevere altri articoli direttamente nella tua casella di posta.

Privacy Policy