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VARSAVIA 2017 Discoveries

A Hustler’s Diary: quando un criminale inciampa in un’occasione

di 

- Uno dei film più divertenti del Festival del cinema di Varsavia evita abilmente i cliché e cerca di sorprendere in ogni momento

A Hustler’s Diary: quando un criminale inciampa in un’occasione
Can Demirtas in A Hustler’s Diary

In A Hustler’s Diary [+leggi anche:
trailer
scheda film
]
, che si rivela uno dei film più divertenti del Festival del cinema di Varsavia di quest’anno (proiettato nella sezione Discoveries), il regista-sceneggiatore svedese nato in Croazia Ivica Zubak racconta la storia di Metin (interpretato da Can Demirtas, che ha anche aiutato a scrivere la sceneggiatura), operaio figlio di immigrati turchi che si diletta con piccoli reati, come commettere furti con scasso, rubare (per lo più orologi) e rivendere la merce al banco dei pegni. Tuttavia, il suo sogno è quello di diventare un’artista – un attore drammatico precisamente. Ma, ahimè, la sua audizione all’Accademia di Arti Drammatiche di Stoccolma lascia molto a desiderare e la sua carriera da attore, purtroppo, finisce prima ancora di iniziare. Per sua fortuna, però, lascia qui inavvertitamente un taccuino contenente descrizioni precise e persino poetiche delle sue attività criminali, risse e aggressioni fatte nei confronti di persone che hanno incrociato la sua strada nel modo “sbagliato”. Così, il taccuino viene trovato da Lena (interpretata da Lena Endre), docente dell’accademia, che pensa che sia una lettura davvero piacevole.

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Ma, perdere il taccuino, non sembra agli occhi di Metin qualcosa di particolarmente fortunato – dopotutto, contiene nomi, luoghi e altri dati incriminanti. Per di più, la professoressa, mossa dalle migliori intenzioni, porta subito il taccuino, senza prima consultare il proprietario, al suo amico Puma Andersson (Jörgen Thorsson), editore di una casa editrice snob e intellettuale, che si dimostra subito entusiasta di farlo leggere a più persone possibili, e persino di pubblicarlo. Questa è la causa scatenante di alcune delle scene più divertenti in A Hustler’s Diary, in cui il povero Metin, privo di istruzione e con un background conservatore, viene catapultato nel mondo dell’élite liberale, sofisticata e intellettuale, trovando i loro modi tanto strani quanto loro trovano i suoi.

Fortunatamente, A Hustler’s Diary evita di trasformare i suoi personaggi e il loro ambiente in caricature. Il film permette al pubblico di divertirsi assistendo all’incontro insolito tra la sensibilità dell’alta società e l’arroganza di strada, ma riprende il filo della storia abbastanza velocemente. La situazione economica della famiglia del protagonista, la sua educazione e la sua vita fino a quel momento non si dissolvono solo perché un editore apparentemente ingenuo offre a Metin un contratto editoriale – e nemmeno A Hustler’s Diary innesca quel tipo di fatalità che avrebbe reso impossibile per lui cambiare vita. Non è semplice trovare un equilibrio, ma Ivica Zubak colpisce nel segno.

A Hustler’s Diary è uno di quei rari film che riesce a raggirare le aspettative del pubblico e a sorprenderlo diverse volte di seguito. Non è mai come ce lo aspettiamo, o diventa quello che temiamo diventi: quando inizia a trasformarsi in una commedia decisamente demenziale, vira bruscamente verso il dramma sociale; quando sembra che si stia prendendo troppo seriamente, riesce in maniera intelligente a non far cadere la narrativa nelle trappole piene di stereotipi che esso stesso ha creato. Can Demirtas è un attore comico eccellente – senza di lui, sarebbe difficile, se non impossibile, immaginare A Hustler’s Diary allo stesso modo. E che Zubak continui o no con i suoi esperimenti cinematografici sulle classi più povere della società svedese, i suoi film vanno assolutamente guardati.

A Hustler’s Diary è stato prodotto dalle società svedesi Indian Summer Film e Film i Väst. TriArt Film gestisce la distribuzione in Svezia e le vendite internazionali.

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(Tradotto dall'inglese da Giulia Gugliotta)

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