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SAN SEBASTIAN 2017 Concorso

Love Me Not: demoralizzare una società moribonda

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- SAN SEBASTIÁN 2017: Il filmmaker greco Alexandros Avranas scatta un'istantanea sulla morte della morale in una società in decadenza, travolta da una crisi economica ed etica

Love Me Not: demoralizzare una società moribonda
Eleni Roussinou in Love Me Not

Alexandros Avranas si era presentato in modo anticonvenzionale col suo primo film, Without (2009), opera quasi pionieristica, che anticipava l'estetica di quella che avremmo di lì a poco conosciuto come la Greek Weird Wave. Ma è la sua seconda fatica, Miss Violence [+leggi anche:
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(2013), che ha portato Avranas sotto i riflettori, dopo aver conquistato il Leone d'argento per la Migliore regia e la Coppa Volpi della migliore interpretazione maschile, a Venezia. In seguito, ha collaborato con Jim Carrey e Charlotte Gainsbourg nel suo debutto americano, True Crimes [+leggi anche:
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(2016). Il filmmaker greco torna ora al paese natale per il suo quarto lavoro, Love Me Not [+leggi anche:
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, in concorso al 65o Festival internazionale del cinema di San Sebastián.

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Una coppia benestante ingaggia una giovane immigrata (Célestine Aposporis) come madre surrogata del loro futuro figlio. Dopo che questa si è trasferita nella loro elegante villa, inizia la discussione sui termini del contratto che li lega. Il marito (Christos Loulis) è abbastanza aperto a negoziare e a rafforzare i legami con l'ospite. Dall'altra parte, la moglie (Eleni Roussinou), che sembra combattere costantemente con la depressione, cerca di mantenere le distanze, ma tenta comunque un approccio. Le attenzioni della coppia sono tutte puntate sulla futura madre, e così i coniugi si preparano a trascorrere una pausa estiva, programmando il loro futuro. La donna, tuttavia, ha un'improvvisa discussione con la ragazza e se ne va con la propria auto. Quella stessa notte, il marito è chiamato a identificare il corpo carbonizzato di sua moglie, ritrovato tra i resti della vettura.

Love Me Not è un film che gioca con i generi e tocca diversi argomenti, nel tentativo costante di osservare l'immoralità odierna, nell'epoca della crisi economica ed etica. Il film inizia come un dramma sociale, per poi evolvere nel thriller e, infine, toccare anche l'horror, senza tuttavia perdere il filo del racconto principale. Ogni elemento di questa coppia lascia intendere la sua necessità di un nuovo inizio, che in questo caso potrebbe essere un bambino. Tuttavia, devono anche adattarsi alla facciata di questa società in rovina. Relitti di un vecchio e glorioso passato, i coniugi abbasseranno la maschera che copre le loro vere identità, senza scrupoli né limiti etici, nutrite come sono da relazioni basate su scambi economici e atti di potere. Un'anonima coppia in decadenza, all'interno di una società materialistica e lontana dalla realtà.

La sceneggiatura è stata scritta da Avranas insieme a Kostas Peroulis, già coautore di Miss Violence; i due ci consegnano un'altra storia inquietante, basata su fatti reali, che con ogni probabilità toccherà e dividerà il pubblico. Roussinou, protagonista anche nel film di Avranas vincitore a Venezia, ci fa dono di un'interpretazione stoicamente sovversiva, che corrisponde perfettamente al ritmo e alle caratteristiche del film, per tutte e tre le sue parti. Insieme alla contraddittoria, idilliaca e ottimistica fotografia di David Pimm, che acuisce la malinconia della storia, Avranas manipola le emozioni degli spettatori e le azioni dei suoi personaggi, in un crescendo di coinvolgimento psicologico. Moglie e marito, archetipi subliminali degli eroi tragici, peccano di hybris, il che conduce inevitabilmente a inasprire la narrazione, che si concluderà con una sadica nemesi dal sapore pasoliniano.

Love Me Not è una coproduzione greco-francese di Christos V Konstantakopoulos (Faliro House), Kristina Larsen (Les Films du Lendemain), Alexandros Avranas e Lelia Andronikou, con Blonde SA e la Onassis Foundation. La società francese Elle Driver gestisce le vendite internazionali.

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(Tradotto dall'inglese)

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