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BERLINALE 2016 Concorso

Quando hai 17 anni: un’educazione sentimentale di contatto

di 

- BERLINO 2016: Il nuovo film di André Téchiné, scritto a quattro mani con Céline Sciamma, è un’opera fisica, concupiscente e simpatica sulla genesi del desiderio tra due liceali

Quando hai 17 anni: un’educazione sentimentale di contatto
Kacey Mottet Klein e Corentin Fila in Quando hai 17 anni

Il pubblico del Festival di Berlino ha scoperto ieri il nuovo film di André Téchiné, Quando hai 17 anni [+leggi anche:
trailer
Q&A: André Téchiné
scheda film
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, scritto con Céline Sciamma, e dall’atmosfera in sala si poteva evincere che era gradito agli spettatori, che sorridevano di fronte alle gaffe dei due ragazzi che durante il film (che segue dall’autunno all’estate il loro anno del diploma) imparano a conoscersi e ad amarsi (amare se stessi, ma anche amarsi l’un l’altro), scoppiavano a ridere alle battute del personaggio di Marianne, la madre medico interpretata da Sandrine Kiberlain, con l’energia frizzante e la generosità che la contraddistinguono, ammirando a bocca aperta la forza dei paesaggi in cui si svolge la storia… “I verdi tigli del viale” della poesia di Rimbaud vengono qui sostituiti dai rilievi alpini coperti di neve immacolata o accarezzati dal sole a seconda della stagione e dalle nicchie, le foreste e i laghi nebbiosi, la cui ubicazione è conosciuta soltanto dall’esploratore autoctono, ma come nella poesia da cui il film ha tratto il titolo, il desiderio, più o meno manifesto, inizia qui.

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È davvero bello questo Thomas (Corentin Fila), un ragazzo meticcio adottato, con occhi a mandorla e un corpo atletico, che ogni giorno fa un’ora e mezza di strada, passando per la collina, per andare a scuola e si occupa della madre e degli animali della fattoria di famiglia, ma mangia sempre da solo, con il suo tupperware sulle ginocchia, dopo essersi accuratamente lavato le mani. È  Marianne che lo fa notare a Damien (interpretata con sensibilità e intelligenza dalla Shooting Star svizzera dell’anno, Kacey Mottet Klein), ma anche suo figlio ha notato qualcosa, perché non smette di fissare in silenzio il suo compagno, con un’aria di sfida mista a curiosità, a cui Thomas risponde con timide occhiate, un lampo di animosità nelle sue pupille, mentre intorno a loro è come se i compagni di classe non esistessero. Si tratta di sguardi ora furtivi, ora insistenti, che provocheranno i loro primi scontri, senza che ne conoscano realmente il motivo. Quando Marianne, il terzo vertice del triangolo che si disegna davanti ai nostri occhi, decide di accogliere Thomas fino alla fine dell’anno scolastico, questi sguardi, sempre più complessi, poiché tinti di complicità reticente del segreto condiviso, continuano a nutrire, aggiungendo nuove sfaccettature, questa tensione fisica tra i due ragazzi che rappresenta il motore del film, poiché inserisce un’indefinibile sensazione di desiderio talmente forte e irresistibile, che lo spettatore, così come Marianne, si fa trascinare.

La furtiva sensualità che percorre la filmografia di Téchiné associata alla sensibilità di Sciamma fa di Quando hai 17 anni un ritratto sottile e pieno di vitalità di questa folle età, in cui non si sa quello che si fa e dove, tuttavia si impara di più in qualche mese che in tutta la vita. Perché in due quadrimestri, al di là di questa emozione perturbatrice che nasce tra Damien e Thomas, succedono molte cose, causate dagli adulti o da loro stessi: la madre di Thomas rimane miracolosamente incinta, il che causa un maggior irrigidimento del ragazzo, sia per proteggerla, sia per l’ansia dell’arrivo in famiglia di un “vero figlio”, Damien affronta l’assenza del padre militare, entrambi devono ripassare per l’esame di maturità e pensare al loro futuro e ai loro sogni, devono riuscire a trovare un equilibrio  tra il resistere alla tentazione di abbandonarsi alle cure degli altri e il bisogno che ci si occupi di loro e ogni avvenimento importante è come un nuovo livello nell’educazione, sentimentale e non, dei nostri giovani protagonisti, che vanno verso una maggiore fiducia e serenità nell’amore. Ed è anche questo il sentimento con cui ci lascia questo film.

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(Tradotto dal francese)

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