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FILM Croazia

Number 55: Il ritratto brutale di un evento bellico realmente accaduto

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- Il regista croato Kristijan Milic è probabilmente l'unico filmmaker di genere del paese, e anche di successo

Number 55: Il ritratto brutale di un evento bellico realmente accaduto
Number 55 di Kristian Milic

Il regista croato Kristijan Milic è probabilmente l'unico filmmaker di genere del paese, e anche di successo. Il suo debutto, The Living and the Dead, ambientato durante la guerra - parallelamente nel 1943 e nel 1993 nel medesimo luogo in Bosnia, ha conquistato otto Premi nazionali Golden Arena nel 2007, fra i quali quello al Miglior Film e Regista.

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ne ha anche vinti otto: quest'anno al Pula Film Festival, ha portato a casa le statuette al Miglior Film, Regista, Script a Ivan Pavicic, Montaggio a Veljko Segaric, Production Design a Damir Gabelica, Effetti Visivi a Branko Repalust e Kristijan Mrsicbest, Costumi a Vedrana Rapic e Make-up a Ana Bulajic Crcek.

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Ancora una volta si tratta di un film di guerra, stavolta però al posto di un'epica ambiziosissima ed estesa nel tempo con elementi soprannaturali, Milic basa la sua storia su un evento realmente accaduto nella guerra in Croazia, ambientato perlopiù in una casa di un villaggio. E' il 1991, i primi giorni della guerra, e le forze croate, sotto equipaggiate e a corto di uomini, soffrono pesanti sconfitte da parte dell'esercito jugoslavo, dei volontari serbi e delle truppe paramilitari. Una unità di 20 soldati inesperti di Bjelovar arriva a rafforzare la posizione nella città di Pakrac. Vogliono capovolgere la situazione e attaccare invece di difendersi, e prendono quindi un carro armato per entrare nel villaggio di Kusonje, supposta roccaforte serba che sembra vuota. Si tratta però di una trappola: il nemico li costringe a barricarsi in una casa dove passeranno il resto del film, uccisi uno a uno. Simultaneamente, un gruppo di soldati con maggiore esperienza dal quartier generale di Pakrac cerca di raggiungerli e aiutarli a venire fuori.

Il film utilizza chiaramente il tropo del "gruppo isolato nei guai" sviluppato e padroneggiato da John Ford, ma fa riferimento anche a I guerrieri della palude silenziosa di Walter Hill, e, anche più ovviamente, a Distretto 13 - Le brigate della morte di John Carpenter. In comune con quest'ultimo ha l'assenza di protagonisti principali - ci sono una gerarchia militare e relazioni tra personaggi, ma nessun personaggio leader che con le sue storie passate possa guidare il coinvolgimento emotivo dello spettatore, e questo potrebbe essere un problema per la relazione del pubblico col film. Gli attori si rubano invece il palcoscenico con le loro prove, come quelle ottime di Goran Bogdan, il novellino, Slaven Knezovic,in una parte a minimalista ma di alto impatto emotivo e Marinko Prga,l'esperto capo del gruppo che cerca di salvarli.

In termini tecnici, il film è realizzato in maniera impressionante: oltre alle scene di sparatorie con molti effetti speciali (si potrebbe quasi dire che tutto il film sia fatto di sparatorie, e gli spari sono un costante sottofondo sonoro), c'è una grande varietà di riprese - dalla macchina a mano, più prevedibile, ai campi lunghi fino all'uso della "body camera" sugli elmetti dei soldati - che mette lo spettatore proprio dentro l'azione e fa crescere l'adrenalina. 

Number 55 è stato prodotto dalla Telefilm di Zagabria.

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