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FESTIVAL Lussemburgo

Jack Strong: un coinvolgente dramma sulla Guerra Fredda

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- L’ultimo film di Wladyslaw Pasikowski parla di spionaggio sulla base della storia vera del colonnello polacco Ryszard Kuklinski

Jack Strong: un coinvolgente dramma sulla Guerra Fredda

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di Wladyslaw Pasikowski, basato su eventi realmente accaduti, è la storia di Ryszard Kuklinski (Marcin Dorocinski), ufficiale polacco le cui azioni durante la Guerra Fredda giocarono un ruolo cruciale nella caduta del regime sovietico in Polonia. Il film si apre con la macabra uccisione di una spia polacca, per chiarire da subito allo spettatore come un ‘traditore’ venga punito nella Polonia sovietica. Un salto in avanti presenta la vita di Kuklinski – ufficiale di alto grado molto rispettato, marito e padre di due figli. Kuklinski, come molti altri, non è a suo agio con ciò che accade nel paese: la Polonia è sempre più comunista, e sta perdendo la sua identità. L’uomo decide di agire e diventa una spia della CIA, inviando agli alleati americani documenti segreti col nome in codice Jack Strong. Il tempo passa e la pressione cresce su Kuklinski – evitare la cattura è sempre più difficile, e a casa moglie e figli lo accusano di non essere mai presente, ignari della sua vita segreta di spia. Verso la fine del film, il ritmo, finora moderato, di Jack Strong cresce quando Kuklinski viene scoperto e rivela la verità alla famiglia. Inizia così una corsa per la vita in un inseguimento mozzafiato con auto d’epoca che sfrecciano sulle strade di una Polonia ghiacciata.

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Con il suo film, proposto oggi al CinEast Festival in Lussemburgo, Pasikowski ha svolto un lavoro eccellente nella produzione di un thriller spionistico elegante, che ricorda La talpa [+leggi anche:
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di Tomas Alfredson. E come in quel film, stile e tempi ben bilanciati della narrazione sono i suoi punti forti – fino all’ultimo minuto, lo spettatore non è certo di come finiranno le cose. 

La performance di Dorocinski nel ruolo di Kuklinski è assai buona e, come nei precedenti Loving [+leggi anche:
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e Rosa, resta fedele allo stile di rappresentare un personaggio  riservato e controllato – cosa ottima, che richiede però allo spettatore grande attenzione per comprendere appieno i pensieri e le emozioni più intime di Kuklinski.

Nonostante Kuklinski sia una figura controversa nella storia polacca (vista ancora da qualcuno come traditore), il ritratto di Pasikowski è indubbiamente un’ode ad un eroe nazionale.

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(Tradotto dall'inglese)

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