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ROMA 2013 Concorso

Quod Erat Demonstrandum: eroi senza fare niente

di 

- Nel suo secondo lungometraggio, Andrei Gruzsniczki parla del potere segreto della polizia nella Romania comunista

Quod Erat Demonstrandum: eroi senza fare niente

Per essere il frutto di un paese ex-comunista, la cosiddetta Nouvelle Vague rumena è ben lontana dall’aver esorcizzato completamente l’oscuro passato del Paese. L’elegante Quod Erat Demonstrandum [+leggi anche:
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intervista: Andrei Gruzsniczki
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(abbreviato QED), opera seconda di Andrei Gruzsniczki, reduce dal buon successo di The Other Irina (Miglior Lungometraggio al Transilvania IFF del 2009), approfondisce la vicenda esemplare di Sorin Parvu (Sorin Leoveanu), eccellente matematico che diventa oggetto di un’investigazione segretissima nel 1984, dopo aver pubblicato una sua teoria in una rivista americana senza il permesso del sistema.

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Primo lungometraggio rumeno in bianco e nero da 25 anni a questa parte, QED è una descrizione efficace di un sistema sociale in cui l’ambizione e l’eccellenza sono totalmente ignorati. Parvu è un matematico brillante, e all’età di 35 anni vorrebbe pubblicare la sua tesi di dottorato. Purtroppo, nel periodo comunista, il talento non basta, è necessario avere le buone conoscenze. Spesso è necessario diventare una spia della Polizia di Stato, la famigerata Securitate, grazie alla quale un migliaio di investigatori e una rete nazionale di informatori riescono nello scopo di constringere un intero paese a sussurrare nel terrore.

Tutto cambia per Parvu quando scopre che Elena (Ofelia Popii), sua ex-collega alla facoltà di matematica, è pronta a lasciare il paese e a spostarsi in Francia, dove suo marito Alexandru si è rifugiato. Elena potrebbe portare una valigia per conto di Parvu, una valigia contenente il suo nuovo teorema, molto innovativo.

Quod Erat Demonstrandum riesce nello scopo di trasferire di continuo il dramma sociale in un contesto familiare, e di dare alla storia d’amore i contorni di un thriller, perché Gruzsniczki, regista ma anche sceneggiatore, tesse abilmente una ragnatela di storie interessanti intorno ai suoi protagonisti. Il cattivo è Voican (Florin Piersic Jr.), un agente segreto pronto a fare qualsiasi cosa pur di scoprire l’importanza della scoperta di Parvu e di agire nei suoi confronti secondo le maniere che si merita. L’agente è comunque una figura umana, che ha una relazione particolare con il sistema. Il regista ci tiene, in questo come in altri casi, a sottolineare come nei fatti nessuno possa sottrarsi alla tortura macchina statale, una macchina perfettamente oliata e in cui tutti gli ingranaggi devono muoversi sotto pressione.

Con un budget di soli 700.000€, il film soffre del fatto che appunto per motivi economici non siano state possibili riprese in esterni, ma l’anno 1984 (evidente tributo a Orwell) è comunque rappresentato in maniera efficace grazie all’aiuto delle belle immagini in bianco e nero girate dal direttore della fotografia Vivi Dragan Vasile, e grazie allo sforzo convincente fatto dallo scenografo Cristian Niculescu. Nello sguardo attento di Gruzsniczki, tre decenni di storia sono cancellati e lo schermo si riempie di oggetti, usi e costumi, in un viaggio a ritroso nella storia rumena che riporta a galla quelli che per il pubblico meno giovane di tutti i paesi ex-comunisti sono ricordi rimasti troppo a lungo nell’oblio.

Uno dei meriti più grandi del film è sicuramente quello di presentare agli appassionati di cinema un’attrice come Ofelia Popii, qui alla sua prima vera esperienza sul grande schermo. La speranza è che Ofelia, attrice di teatro che ha dimostrato di sapersi adeguare senza imbarazzi al mezzo cinematografico, possa essere d’ora in poi chiamata a recitare in altre produzioni rumene. Il suo personaggio, Elena, è potente, bello, eroico, con un’irriducibile volontà di lottare per il futuro che ha in mente per la sua famiglia. E sia il personaggio di Leoveanu che quello di Popii parlano di un problema molto attuale e urgente, quello della fuga di capitale umano. A distanza di trent'anni dagli eventi narrati, ancora oggi quelle che in campo accademico vengono considerate eccellenze scappano da un sistema che non tiene in giusta considerazione il loro reale valore.

Prodotto da Velvet Moraru tramite Icon Productions (The Autobiography of Nicolae Ceausescu [+leggi anche:
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), il film è stato presentato in anteprima nazionale al Festival Internazionale del Film di Roma. La sua uscita nelle sale è prevista per il 2014.

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(Tradotto dall'inglese)

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