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VENEZIA 2013 Settimana della Critica

Zoran, una commedia alcolica

di 

- Un esilarante Giuseppe Battiston è protagonista del film dell'esordiente goriziano Matteo Oleotto

Zoran, una commedia alcolica

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intervista: Matteo Oleotto
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]
 è una commedia ad alto tasso alcolico perché, ambientato in un piccolo paesino vicino Gorizia, ha il vino tra i suoi protagonisti. Nella prima scena il protagonista Paolo Bressan (un esilarante Giuseppe Battiston), bastardo senza cuore, gioca a dama  con un avventore dell'osteria di Gustino (Teco Celio), dove passa tutto il suo tempo. I pezzi della dama sono sostituiti da bicchierini di vino rosso e bianco. Chi mangia la pedina si scola il contenuto.

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Impiegato in una mensa per anziani che detesta e sempre a corto di denaro, Paolo ha una sola idea fissa oltre all'alcool, la sua ex moglie Stefania (Marjuta Slamic), che vorrebbe riconquistare e a cui ruba occasionalmente le mutandine. Stefania però adesso sta con il noiosissimo Alfio (Roberto Citran) e non ne vuole più sapere di lui. La vita scorre tra una bevuta e un'altra, con i vigili sempre alle calcagna per guida in stato di ubriachezza. Al collega che sta cercando di smettere di bere il cinico Paolo dice: "sei alcolizzato. È l'unica caratteristica che hai, perché vuoi privartene?"

Nella vita di Paolo irrompe però il quindicenne Zoran (Rok Prasnikar), lasciatogli in eredità da una lontana zia slovena. "Ma è scemo?" domanda Paolo al notaio osservando il ragazzo occhialuto. In effetti Zoran, che gli viene consegnato in custodia finché non verrà accolto in un istituto, è un tantino strano. Parla l'italiano come un libro stampato, perché l'ha imparato leggendo romanzi del dopoguerra, ed è infallibile con le freccette. Praticamente colpisce sempre il centro. Dopo averlo messo alla prova in un club del gioco dei dardi sloveno, Paolo intravede in quel talento un business che potrebbe cambiare finalmente la sua vita. Questo insopportabile ragazzino semi- autistico arrivato dall'Est che lui si ostina a chiama Zagor potrebbe aiutarlo a diventare ricco, se solo vincesse i 60.000 euro di montepremi dei campionati mondiali di freccette che si tengono a Glasgow...

Il goriziano Matteo Oleotto, dopo il diploma come regista al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma, è tornato nella sua terra con una storia in tasca, nata dopo aver conosciuto un adolescente schivo, con un grande talento per il gioco delle freccette. Paolo invece, è un distillato delle persone che abitano una piccola città da cui si sogna di partire ma in cui si è orgogliosi di restare.

Con mano ferma e una macchina da presa che accompagna i personaggi senza incalzarli, avvolgendoli in una fotografia dalle luci attenuate, Oleotto ha diretto una commedia libera dai precetti e dai tempi che questo genere cinematografico spesso esige e impone. Immergendoci invece nei movimenti dilatati e un po' fumosi della provincia friulana punto di incontro tra mondo latino, slavo e germanico.

Prodotto da Igor Princic per Transmedia con la slovena Staragara, il film arriverà nelle sale italiane il 14 novembre, distribuito da Tucker Film.

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