Le degenerazioni del web in Aquadro, storia di adolescenti iperconnessi
- L'opera prima di Stefano Lodovichi, in concorso al Rome Independent Film Festival, è tra i dieci Web Movies prodotti da RaiCinema per essere distribuiti direttamente in streaming online
Presentato in concorso al Rome Independent Film Festival (4-11 aprile), Aquadro, primo lungometraggio di finzione del regista 29enne Stefano Lodovichi, è un esperimento interessante di interazione tra cinema e web. Sia perché la Rete, e le sue degenerazioni, sono al centro del suo plot e il linguaggio visivo "sporco" di webcam e smartphone si mischia all'alta definizione; ma anche perché è un film che vive sul web, e che per il web è stato concepito: rientra infatti tra i dieci Web Movies prodotti da RaiCinema per essere distribuiti direttamente in streaming online, scelto fra le sette sceneggiature finaliste del Premio Solinas Experimenta 2011.
Aquadro sta per A al quadrato, Amanda e Alberto. Hanno 16 anni, e come tutti i giovani di oggi, vivono con un telefono in mano o davanti a un monitor: YouTube, webcam e smartphone sono veicoli e testimoni delle loro esperienze. Per sapere come si usa un tampax, Amanda non chiede a sua madre o a un'amica, ma prende istruzioni da un tutorial online; per provare piacere, Alberto non si cerca una ragazza, ma accende il computer e va sui siti porno. Durante una gita scolastica, si conoscono, si trovano e incrociano le loro malinconie. Comincia fra loro una relazione dolce e pulita, alimentata da videochiamate e messaggini.
Ma Alberto, abituato al sesso virtuale, ha difficoltà a vivere un'intimità vera, fisica. Quando Amanda scopre la sua dipendenza, decide di assecondarlo: si fa riprendere mentre fanno l'amore per la prima volta, "questo sarà il nostro segreto", gli sussurra. Ma nell'era di Internet, per rompere un segreto basta un clic. Il video finisce online: per Amanda, vergogna, rabbia e incredulità. L'unica soluzione è scappare, sparire.
Il film di Lodovichi è attuale e fa riflettere sui danni che una tecnologia esasperata può provocare agli adolescenti. Ritrae una realtà in cui i genitori non esistono, in cui c'è sempre qualcuno pronto a riprenderti o a scattarti una foto, mentre bevi a una festa, mentre giochi con un'amica, mentre dormi. Immagini pronte a rimbalzare da un telefono all'altro, fuori controllo. E lo fa con uno stile contaminato, segue i suoi personaggi camera a spalla o li inquadra con i videofonini, alterna i colori caldi della realtà con quelli freddi del monitor che si riflette sui loro volti, riempie il film di musica (la bella colonna sonora è del gruppo altoatesino Sense of Akasha). E ci fa conoscere due giovani interpreti, Maria Vittoria Barrella e Lorenzo Colombi, in piena sintonia, fra di loro e con la storia.
Prodotto dalla Mood Film di Tommaso Arrighi con Rai Cinema, con il contributo di BLS-Business Location Südtirol-Alto Adige, Aquadro è visibile in free streaming fino al 14 maggio su www.cubovision.it, e dal 1° al 30 giugno su www.raicinemachannel.it; dal 1° luglio 2013 sarà in streaming a pagamento su www.apple.com/it/iTunes. Il 17 e 18 aprile sarà in concorso al 27° Festival BolzanoCinema.
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