Mannheim-Heidelberg, un festival di 61 anni rivolto al futuro
- Per la sua 61ma edizione, il più importante dei festival di cinema tedesco dopo Berlino continua a esplorare nuovi orizzonti
Se l'apertura della 61ma edizione del Festival internazionale di Mannheim-Heidelberg (8-18 novembre) è stata affidata a un racconto della Patagonia intitolato Tiempos menos modernos (lett. "tempi meno moderni"), il più importante dei festival di cinema tedesco dopo Berlino, che ha proiettato i primi lungometraggi di Truffaut, Fassbinder, Wim Wenders, Jarmush, Lars von Trier e Vinterberg, non rinuncia alla sua missione di scoprire nuovi talenti. Questa missione è stata celebrata l'anno scorso con la consegna al suo direttore Michael Kötz del Premio ecumenico d'onore Interfilm e SIGNIS in quanto "santo patrono del cinema indipendente".
Tra i 19 lungometraggi in competizione internazionale che si disputano il primo premio del festival, il Premio del nuovo arrivato dell'anno, troviamo dieci (co)produzioni europee: i film polacchi Shameless [+leggi anche:
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intervista: Filip Marczewski
scheda film] di Filip Marczewski e In a Bedroom [+leggi anche:
recensione
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scheda film] di
Tomasz Wasilewski, Le
Sac de farine di Kadija Leclere (Belgio/Francia), Silent City [+leggi anche:
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scheda film] di Threes Anna (Paesi Bassi/Lussemburgo/Belgio), Good Luck. Take Care of Each Other [+leggi anche:
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scheda film] di Jens
Sjögren (Svezia), Sa Grascia di Bonifacio Angius (Italia), Mushrooming di Toomas
Hussar (Estonia), Strawberry
Fields di Frances Lea (Regno Unito) e le coproduzioni La
niña di David Riker (Regno Unito/Messico/Stati Uniti) e Now, Forager [+leggi anche:
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scheda film] di Jason Cortlund e Julia
Halperin, che ha riunito Stati Uniti e Polonia.
La sezione Scoperte internazionali propone nove talenti da tenere d'occhio da tutto il mondo, con i titoli europei Le Secret de l'enfant fourmi della francese Christine François, Chaika [+leggi anche:
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scheda film] della madrilena Miguel Ángel Jiménez Colmenar (Spagna/Georgia/Russia/Francia)
e
Carne de perro del cileno
Fernando Guzzoni (Francia/Germania/Cile). I sette titoli delle Proiezioni speciali rispondono alla domanda "come vivere?". Tra questi, Faust
di Alexandre Sokurov, Habemus
papam di Nanni Moretti, Speed - auf der Suche nach die
verlorenen Zeit del tedesco Florian Opitz e Uomini di Dio [+leggi anche:
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intervista: Xavier Beauvois
scheda film] di Xavier
Beauvois.
Alla presenza significativa della Polonia in competizione fa eco l'omaggio dell'anno, dedicato a Krzysztof Kieslowski, anche lui "scoperto" nel 1975 dal festival. Cinque film del maestro sono in programma: quelli della trilogia "Tre colori", Destino cieco (1981) e Breve film sull'amore (1988). La sezione riservata ai bambini comprende sei film, tutti nord-europei.
(Tradotto dal francese)
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