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USCITE Italia

I Want To Be a Soldier nelle sale italiane a rischio divieto M14

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"Non è un film contro la televisione, ma contro i messaggi sbagliati che può trasmettere ai più giovani". Detto da una persona che su una tv di contenuti non elevati ci ha costruito una carriera, potrebbe sembrare un paradosso. Eppure la showgirl italiana Valeria Marini [foto], che ha al suo attivo una partecipazione all'Isola dei famosi, in veste di produttrice sa difendersi: "Io faccio televisione leggera, popolare. La violenza è un'altra cosa". Ed è proprio sul tema della violenza veicolata dal piccolo schermo che è incentrato I Want To Be a Soldier [+leggi anche:
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, un film che indubbiamente fa riflettere e discutere, diretto dallo spagnolo Christian Molina [foto] (Valérie - Diario di una ninfomane [+leggi anche:
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, Estación de olvidado), prodotto dalla catalana Canónigo Films e coprodotto dalla Stars Pictures della Marini (che nel film ha un piccolo ruolo come professoressa).

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Vincitore del Marc'Aurelio Alice nella Città al Festival del film di Roma 2010, I Want To Be a Soldier arriva in 30 sale italiane il 14 ottobre distribuito da Iris Film, ma a rischio divieto per i minori di 14 anni. "Combattiamo contro questo divieto perché è importante che tutti possano vedere questo film", afferma il distributore Christian Lelli, "e perché vorremmo portare il messaggio educativo che vi è contenuto anche nelle scuole". Storia di un bambino di dieci anni affascinato dalla violenza che vede in televisione e nei videogiochi, la pellicola è costellata da immagini molto forti di guerra e devastazione, corpi martoriati, sangue, tratte da telegiornali, documentari, persino cartoni animati, "tutti trasmessi in fascia protetta o presi da siti internet cui può accedere chiunque", tiene a precisare il regista Christian Molina.

Ma I Want To Be a Soldier, che ritrae le conseguenze di questo bombardamento mediatico sulla psicologia di un ragazzino che finisce per emulare atti di violenza contro compagni di scuola, animali e i suoi stessi fratellini, è anche un grido d'allarme verso i genitori che non vigilano sui propri figli. Non a caso, il film ha ricevuto per la prima volta il patrocinio del Moige (Movimento Italiano Genitori), sempre in prima linea nel criticare i contenuti della tv italiana, oltre che dell'Unicef. Un tema importante, dunque, per un film interpretato da un cast internazionale (tra cui il giovanissimo Fergus Riordan, l'attrice belga Jo Kelly e la star afroamericana Danny Glover), che il 19 ottobre esce anche in Spagna, senza divieto.

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