Un nuovo decreto per l’audiovisivo
Dopo oltre un anno di lavori, il Parlamento della Comunità francese del Belgio ha votato il nuovo decreto sulla radio-telediffusione, presentato dal Ministro dell’Audiovisivo, Richard Miller.
Il decreto, di scottante attualità, affronta nodi e problemi di un mercato audiovisivo in piena esplosione: in seguito alla diffusione del digitale e dei satelliti, si prevede infatti nei prossimi anni la nascita di circa 200 nuovi canali televisivi. Composto da 165 articoli, il decreto impone una solida regolamentazione anche rispetto agli obblighi di investimento delle televisioni per il finanziamento del cinema nazionale.
Il governo richiede inoltre un rafforzamento delle regole comunitarie per evitare che alcune emittenti possano impugnare la direttiva europea TSF (Televisioni senza frontiere), molto meno costrittiva del decreto belga.
D’altra parte il decreto rafforza i poteri del Consiglio Superiore dell’Audiovisivo (CSA), incaricato di sorvegliare il contenuto delle trasmissioni di radio e televisione per combattere la violenza gratuita e la pubblicità invasiva. Il CSA deciderà anche sul diritto di antenna delle nuove tv e vigilerà sull’osservanza degli obblighi posti dal decreto. Al CSA anche il diritto di controllo sul contratto di gestione della RTBF, e in caso di mancato rispetto, la possibilità di infliggere sanzioni.
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