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FILM Italia

C'è chi dice no: Argentero e Cortellesi contro i raccomandati

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Sta sempre più sull'attualità, la commedia italiana. Dopo Nessuno mi può giudicare [+leggi anche:
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di Massimiliano Bruno, sull'opzione escort per sbarcare il lunario (per la terza settimana al primo posto del box office nazionale con 6 milioni e mezzo di incasso totale), è in arrivo un'altra commedia che affronta un tema di cui, di questi tempi, si parla molto in Italia: i raccomandati. C'è chi dice no [+leggi anche:
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di Giambattista Avellino esce oltretutto venerdì 8, giorno che precede la protesta nelle piazze dei lavoratori precari prevista per sabato 9 in tante città italiane e all'estero. Tempismo perfetto.

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Anche stavolta, protagonista è Paola Cortellesi, che in questa commedia dal taglio sociale veste i panni di uno stimato medico che proprio quando sta per ottenere l'agognato contratto viene scalzato dalla fidanzata del primario. Al suo fianco, Luca Argentero, talentuoso giornalista a tempo determinato che a un passo dall'assunzione si vede passare davanti la figlia di papà. A completare il trio, Paolo Ruffini, genio del diritto penale cui viene soffiato un posto da ricercatore dal genero del preside di facoltà.

Insomma, quella dei raccomandati è una persecuzione. E i tre decideranno di vendicarsi usando un'arma in qualche modo pari: lo stalking, ossia sabotare la vita a chi ha rovinato la loro e riprendersi il proprio posto di lavoro. "Le commedie più recenti hanno avuto come protagonisti uomini contro donne, fratelli coltelli, mamme ingombranti, amici per la pelle, amanti e fidanzati", sottolinea il regista, "noi invece proviamo a raccontare qualcosa di diverso, un argomento non privato, ma condiviso e comune. Chi non ha mai subito un torto da un raccomandato?".

Una commedia che comunque non intende dare una visione edulcorata o consolatoria della faccenda, quella del merito non riconosciuto, che di per sé è una piaga sociale non indifferente ("Chi ruba il merito, non ruba solo il lavoro, ma la vita" è il grido di battaglia del film). Una trovata efficace: l'immagine metaforica di persone incappucciate e vestite di nero che seguono come ombre tutti i "ladri di merito" che camminano per strada, come una sorta di coscienza, per scoprire che i raccomandati sono davvero tanti e che forse, alla fine, tra spintarelle e più innocue segnalazioni, lo sono un po' tutti.

C'è chi dice no è prodotto da Cattleya. La distribuzione, prevista in circa 320 sale, è affidata a Universal Pictures.

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