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USCITE Italia

Luc Besson: “La mia Adèle, eroina sfrontata e moderna”

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Fuma, fa il bagno nuda, è indipendente e gli uomini li guarda dall'alto in basso. Niente male per una giovane donna di inizio '900. È Adèle Blanc-Sec, esplosivo personaggio nato dalla matita del fumettista francese Jacques Tardi e portato sul grande schermo da un regista che di eroine femminili se ne intende, da Nikita a Giovanna d'Arco: Luc Besson.

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, con protagonista una temeraria scrittrice (la rivelazione Louise Bourgoin) alle prese con mummie e pterodattili per salvare la vita a sua sorella, esce in Italia il 15 ottobre in oltre 300 copie distribuite da Medusa, dopo aver registrato 1,8 milioni di spettatori in Francia, e grande seguito in Cina e Giappone.

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"Le eroine femminili sono estremamente affascinanti", ha detto Besson, a Roma per presentare il film. "Non essendo dotate di muscoli, devono usare l'intelligenza. Mi ha attratto il lato pratico e irriverente di Adèle: è disposta a fare di tutto per salvare la sorella, ma se si trattasse di salvare il mondo probabilmente se ne resterebbe a fumare nella sua vasca da bagno".

Fedele allo spirito e ai colori del fumetto di Tardi, Besson ha avuto libertà nell'adattamento della storia: "La difficoltà maggiore è stata convincere Tardi a cedermi il personaggio", prosegue il regista. "E' geloso di Adèle come un padre siciliano di sua figlia e per ottenere il suo consenso ci ho messo sei anni. Ma poi la storia l'ho scritta da me".

Sull'eventualità di un sequel, che sembrerebbe scontato visto il finale apertissimo, Besson invece glissa: "Non è in progetto. Ci sarà se troverò un'idea originale. Sono quindici anni che mi chiedono il seguito di Léon, ma non ho mai trovato una storia all'altezza". E neanche il fatto che Natalie Portman di recente si sia dichiarata pronta a girarlo gli fa cambiare idea.

Nel frattempo, il regista francese ha in cantiere come co-sceneggiatore e produttore un'altra storia al femminile, Colombiana, versione messicana di Nikita diretta da Olivier Megaton e con protagonista Zoe Saldana (Avatar). Nei prossimi due anni, inoltre, si dedicherà a un grosso progetto di fantascienza: "I mezzi tecnologici di oggi permettono di fare qualsiasi cosa. In confronto, gli effetti speciali de Il quinto elemento erano primitivi. L'unico limite è l'immaginazione, e quella di certo non mi manca".

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