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Mission: London, risate alla bulgara

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, debutto di Dimitar Mitovski, ha sorpreso tutti alla sua uscita in Bulgaria il 16 aprile, grazie ai suoi 46.291 spettatori nel primo week-end, che l’hanno reso la terza migliore uscita di sempre in patria. La commedia ha venduto 142.833 biglietti nei suoi primi dieci giorni nelle sale, superando Avatar (130.770 spettatori). Dopo 11 settimane, è ora a quota 352.625, con 1.282.491 di euro ai botteghini — ad oggi, il miglior successo locale di sempre.

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Tratto dal notissimo romanzo di Alek Popov, sceneggiatore del film, Mission: London è una commedia degli errori ambientata nell’ambasciata bulgara a Londra. L’ambasciata è in totale disordine: il console ha creato un duty free che vende sigarette e alcolici presi dalle forniture dei diplomatici ai bulgari a Londra, e riesce a malapena a svolgere le sue normali attività consolari. Il Paese ha da poco aderito all’UE, e la moglie del Presidente (Ernestina Shinova) vuole festeggiare invitando la Regina Elisabetta in persona. Per questo nomina un nuovo ambasciatore, Varadin (Julian Vergov), con il compito di rimettere le cose in ordine e assicurarsi che la Regina sia presente al party.

Oltre ad alcuni volti e situazioni della commedia locale, come molti personaggi della scena pubblica bulgara — il musicista Koceto Kalki, il politico di destra Pavel Chernev, la turbo cantante folk Alicia ed il cantate pop e lirico Orlin Goranov (il Presidente), che si prendono in giro nel film — Popov e Mitovski mischiano nella pellicola dialoghi intelligenti e divertenti e un’attenta regia, che supera i limiti della mera parodia. Il film gioca soprattutto con l’immagine stessa dei bulgari e mostra una sana autocritica, caratteristica dei paesi balcanici.

Con un budget di 1.5 milioni di euro, Mission: London è tecnicamente il film bulgaro più avanzato. Con un look internazionale, il cast include gli habitué di Guy Ritchie Alan Ford e Ralph Brown (The Boat That Rocked [+leggi anche:
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), insieme a Georgi Staykov (Trilogia Millennium, The King of Ping Pong [+leggi anche:
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) che interpreta anche il suo alter-ego, un “De Niro bulgaro”.

L’elegante fotografia è opera del maggiore direttore della fotografia del Paese, Nenad Boroevich, e l’efficiente troupe comprende il noto montatore serbo Marko Glusac. La colonna sonora propone hit di David Bowie, Blur e Sex Pistols, che accompagnano in maniera ottimale le immagini di Londra.

Co-prodotto dalla bulgara SIA Camera, la ungherese Matrix Film, la macedone Dream Factory e la britannica Fidelity Film, il film ha ricevuto finanziamenti da Bulgarian Film Centre, Hungarian Motion Picture Foundation, Macedonian Film Fund e dalla svedese Film i Väst, oltre a Eurimages.

Senza dubbio, il denaro è stato ben speso, e il film potrebbe diventare un modello per il futuro dei botteghini bulgari. Il Paese ha infatti una lunga tradizione comica, molto ridotta dopo il picco di popolarità dei ’70 e ’80 — e certo il pubblico, affamato di risate di qualità, si è riversato nelle sale per una dose fresca di atteso intrattenimento locale.

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(Tradotto dall'inglese)

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