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CANNES 2010 Concorso / Francia-Italia

Copia conforme: i giochi dell'amore e dell'arte

di 

Il nome di Roberto Rossellini aleggiava da tempo sulle opere di Abbas Kiarostami, ma stavolta il passaggio di testimone è cosa fatta con il "Voyage en Italie" del regista iraniano: Copia conforme [+leggi anche:
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, una produzione europea dalle molte dimensioni presentata in concorso al Festival di Cannes (dal 12 al 23 maggio).

Interamente centrato su una coppia composta da una notevole Juliette Binoche e dal granitico baritono inglese William Shimell, il primo lungometraggio girato dal maestro iraniano fuori dal suo paese si rivela una stimolante staffetta sentimentale che esplora la dualità dei comportamenti e degli sguardi. Ma Copia conforme è anche un'analisi profonda, sotto forma ludica, delle possibili definizioni dell'arte, il tutto inquadrato in una regia tanto sofisticata quanto spoglia, che riflette tutta la bellezza calda e senza tempo della Toscana.

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"Non c'è cosa meno semplice dell'essere semplici": fedele a questa opinione avanzata da uno dei protagonisti del film, Kiarostami, straniero in terra rinascimentale, dipana dall'ombra un racconto che gioca sulle innumerevoli e potenziali variazioni dell'idea che un oggetto, o un soggetto, viene visto e compreso meglio quando questo viene illuminato da due angoli diversi. Una coppia (uno scrittore inglese che ha appena tenuto una conferenza e una gallerista francese residente in Italia) conversa per ore durante una visita a Lucignano, paese che ha la reputazione di portare fortuna ai matrimoni.

Facendo finta, all'inizio, di non conoscersi e di essere impegnati nelle prime fasi di un approccio amoroso, l'uomo e la donna si atteggiano poi per gioco a marito e moglie, prima che lo spettatore si renda conto che sono effettivamente sposati da 15 anni. Ma il dubbio sussiste, creando un rigenerante gioco di specchi tra passato e presente, ricordo e oblio, dolcezza e amarezza, emozione e freddezza, distanza e prossimità, risate e pianti... La passione amorosa e il suo rapporto con il tempo sono esplorati in un permanente gioco di potere tra i due personaggi, al ritmo delle loro trasferte in un paese conosciuto anche per un quadro soprannominato "la copia originale".

Perché al di là del duello perenne tra uomo e donna, valorizzato dalla grazia di una Juliette Binoche particolarmente ispirata, Copie Conforme tesse una trama complessa intorno alla questione dell'arte e della vita, del vero e del falso, dell'oggetto e dello sguardo. Vincendo l'incredibile scommessa di trattare concetti molto astratti passandoli attraverso il filtro della conversazione quotidiana, Abbas Kiarostami firma, con la sua cifra inconfondibile, un originalissimo viaggio cinematografico in Italia.

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(Tradotto dal francese)

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