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Morten Hartz Kaplers • Regista

Un mago del cinema "non svela i suoi trucchi"

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Tra i vincitori del Tiger Award 2007 al Rotterdam Film Festival, il provocatorio mockumentary di Morten Hartz Kaplers AFR [+leggi anche:
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racconta la fittizia e proibita relazione tra un giovane gigolò (interpretato dal regista) e l'attuale primo ministro danese, Anders Fogh Rasmussen ("AFR", visto in immagini di repertorio), inizialmente felice ma con un finale tragico per entrambi. A Rotterdam, Cineuropa ha parlato con il regista della pellicola, che indaga sui costumi di un paese che ha visto il suo primo ministro difendere fermamente la libertà d'espressione in occasione delle controverse vignette su Maometto. Da vedere se l'uscita di AFR il 20 aprile scatenerà altre polemiche su questo tema.

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Cineuropa: Perché fare AFR?
Morten Hartz Kaplers: Quando all'inizio ho avuto l'idea di questo film, ho pensato semplicemente che sarebbe stato pazzo non farlo. Non me lo sarei mai perdonato, sebbene non avessi idea dei problemi che avrebbe suscitato né delle possibili conseguenze. Rasmussen disse: "Siamo così liberi qui che possiamo fare quello che vogliamo", ma prima le vignette e ora questa pellicola dimostreranno fino a che punto questo corrisponde alla realtà. AFR prova come si possono manipolare i mezzi di comunicazione; si concentrano su conflitti che avvengono a migliaia di chilometri e possono manipolare la gente e farle credere cose che sanno fin dall'inizio non essere vere. AFR dovrebbe far riflettere su cosa la gente fruisce quando si trova davanti ai mass media.

AFR include interviste con politici danesi reali e con attori. Come è riuscito a farli collaborare a un film che presentava la morte fittizia dell'attuale primo ministro?
Il film ci ha impegnato per tre anni e mezzo e l'abbiamo fatto in gran segreto. Neanche gli attori sapevano cosa stavamo facendo, e siamo ricorsi a diversi trucchi per ottenere ciò che volevamo. Quanto alle interviste con i politici, davamo loro una spiegazione concettuale ma niente di quello che dicevano era scritto. Non dirò esattamente come lo abbiamo fatto: un mago non svela i suoi trucchi!

Può spiegare com'è nata l'idea della relazione omosessuale in AFR?
Vuole sapere se so se il primo ministro è gay? Non ne ho idea! Dal 1967 non esiste censura omosessuale in Danimarca e oggi gli omosessuali possono sposarsi, e scrivere e pensare ciò che vogliono. Ma un primo ministro gay sarebbe accettato o no? Se no, siamo davvero così liberi come pensiamo di essere? In molti paesi del mondo la gente non può vivere e amare come vorrebbe, il che sarebbe un diritto umano basilare. Il bello della relazione tra il mio personaggio e AFR è l'influenza immediata sul suo amante. Grazie all'amore, AFR si trasforma in una specie di Ghandi del mondo occidentale ed Emil lascia il gruppo ribelle di cui fa parte e il business della prostituzione. L'amore, tuttavia, può essere anche distruttivo, come mostra la seconda parte della pellicola. In Danimarca, quasi la metà degli omicidi sono delitti passionali.

Come sarà accolto, secondo lei, il film in Danimarca?
Finora c'è stata una proiezione di mercato per i proprietari delle sale e io ero molto preoccupato che andasse male, invece tutti si sono mostrati estremamente positivi, sebbene il film sia molto provocatorio. Persino in provincia, sempre più difficile per le opere meno commerciali, i cinema hanno prenotato il film.

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