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Barbara Albert • Produttore

Il valore della sincerità

di 

- Oltre al suo lavoro di regista, Barbara Albert è anche una produttrice impegnata...

Insieme al team di coop 99 (Jessica Hausner, Antonin Svoboda, e Martin Gschlacht), la Albert contribuisce attivamente al rinnovamento di un cinema austriaco originale e di alta qualità con titoli come Darwin's Nightmare di Hubert Sauper o The Edukators di Hans Weingartner, presentato a Cannes. Quella stessa qualità che ha ritrovato nel progetto di Jasmila Zbanic, prodotto, come tutti i film coop99 films, in un’atmosfera di genuina amicizia e rispetto per le scelte dei filmmaker.

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Cineuropa: Com’è stata coinvolta nel progetto Il segreto di Esma [+leggi anche:
recensione
trailer
intervista: Barbara Albert
intervista: Jasmila Zbanic
scheda film
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Barbara Albert: Ho incontrato Jasmila Zbanic nel 1996 : eravamo entrambe studentesse di cinema all’epoca, e la intervistai per il mio documentario Somewhere Else, girato a Sarajevo. Jasmila mi colpì molto, sia come donna che come regista. Diventammo amiche, e restammo in contatto (il mio direttore della fotografia Christine Maier ha lavorato in un paio di corti di Jasmila) e ho sempre detto che mi sarebbe piaciuto produrre il suo primo film, se avessi aperto una casa di produzione.

Quali vantaggi e difficoltà crea una co-produzione fra quattro paesi?
Per Jasmila, penso sia stata un’ottima cosa ricevere una spinta così forte dall’esterno per sviluppare una storia universale che riesca nello stesso tempo a raggiungere platee internazionali. Aveva bisogno delle strutture tedesche, austriache e croate che non esistono ancora in Bosnia. Per noi, invece, nel co-produrre in quattro paesi diversi, il problema principale era il tempo che richiedevano le diverse procedure e le decisioni dei finanziatori.
coop99 è stato il produttore principale e responsabile del budget (Bruno Wagner ha lavorato a stretto contatto con Deblokada e io tenevo d’occhio lo script). La Germania ha aiutato a svilupparlo, e ci ha fornito gran parte della troupe, ma il laboratorio era a Zagabria...
Dovevamo poi prendere cast e troupe da ciascun paese coinvolto nella produzione, ma penso sia stato un elemento produttivo e di grande ispirazione. I compromessi non sono stati un problema, tutti noi eravamo molto aperti.

Qual è l’esperienza di Coop99 nella collaborazione con partner dell’Est Europa?
Il segreto di Esma è la nostra prima esperienza fino ad ora. Come casa di produzione austriaca, ci sembra logico lavorare con i nostri vicini, e i nostri fondi sono aperti ad una opzione simile, sebbene non sia facile trovare una buona ragione per far sì che loro supportino uno script che non abbia “connessioni austriache” nel plot. I produttori si appassionano di più. Per Il segreto di Esma, i nostri finanziatori sono stati coraggiosi; hanno visto la responsabilità politica del nostro paese.

A che tipo di pubblico avete pensato durante la produzione di Il segreto di Esma?
Volevamo raggiungere sia un tipo di pubblico di film d’autore che un altro tipo più emotivo, che potesse essere toccato dalla storia senza sapere troppo della guerra in Bosnia. Per la Germania, penso sia stata una decisione giusta quella di doppiare il film, per raggiungere platee più ampie. Grazie al nostro co-produttore ZDF, la pellicola avrà la possibilità di arrivare al pubblico televisivo. È ancora difficile da dire, però, quale influenza abbiano avuto i premi vinti sugli spettatori, ma senza dubbio hanno spinto molto le vendite internazionali.

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