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Lars Bredo Rahbek • Produttore

"Dal limite arriva la creatività"

di 

- Esperto di navi, A.P. Møller ha iniziato la sua nuova vita nel cinema nei primi anni '90, quando ha deciso di frequentare la National Film School di Danimarca

Diplomatosi nel 1997, Rahbek ha lavorato per Nimbus Film divenendo rapidamente uno dei principali produttori della importante compagnia di produzione indipendente danese. Fra i suoi crediti produttivi, ci sono Skagerrak di Ole Christian Madsen e It’s All About Love [+leggi anche:
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di Thomas Vinterberg.


Cineuropa: Com’è stato coinvolto nel film?
Lars Bredo Rahbek: Ho incontrato Pernille Fischer Christensen alla National Film School of Denmark, e aveva girato il suo primo corto di successo, Habibti, My Love, per Nimbus, nel 2002. Abbiamo iniziato a discutere sul alcune idee per il suo lungometraggio di debutto. Con la creazione del nuovo fondo 'New Danish Screen' del Danish Film Institute, abbiamo deciso di andare avanti e ha scritto il film specificamente su di esso. Quando lo sceneggiatore Kim Fupz Aakeson è si è aggiunto a noi, Pernille ha inizialmente esitato. Aveva un’idea forte di come dovessero essere i personaggi, e con credeva in quella collaborazione. Ma alla fine è andata benissimo.

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Come siete riusciti a produrre il film con meno di 1 milione di euro?
Il budget totale era di 900.000 euro, dei quali soltanto 530.000 venivano dal New Danish Screen (NDS). Un budget medio in Danimarca è di 2 milioni di euro, e abbiamo dovuto quindi lavorare con un 30% in meno… Con Pernille, abbiamo deciso di realizzare una love story tra due solitari ambientata a Copenhagen. Non avevamo bisogno di molti personaggi secondari. A livello di budget, tutto è andato secondo i piani e non abbiamo avuto fondi extra dal DFI. Dovevamo però trovare un supporto da un distributore. Nordisk Film ce l’ha dato e abbiamo iniziato a lavorare con loro. Le riprese si sono svolte in sei settimane. Ogni giorno c’era un’emergenza e dovevo sistemare tutto per andare avanti. Ora sono orgoglioso di ciò che abbiamo ottenuto, e in special modo di Pernille. Era così concentrata su come esprimere la sua visione sullo schermo e totalmente adattata al New Danish Screen. E soprattutto, Pernille ha avuto l’appoggio di un gruppo di persone a scuola con lei, che si sono offerte volontarie con costi molto scontati. Alla Nimbus, abbiamo lavorato gratis per permetterle di debuttare, e il suo film è stato venduto in oltre 30 paesi.

Cos’ha imparato da questa esperienza? Pensa che il New Danish Screen potrebbe venire applicato in altri paesi europei?
Il budget di A Soap [+leggi anche:
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intervista: Lars Bredo Rahbek
intervista: Pernille Fischer Christensen
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era più basso di qualunque altro sul quale io avessi lavorato. Quando lavori in condizioni simili, hai bisogno di diplomazia e di fare attenzione. Il successo di A Soap, è, ancora, la testimonianza del talento di Pernille. Ciò che possiamo dire è che dal limite nasce la creatività. Questo l’ho imparato alla Film School. Dovevo realizzare tre corti con 50.000 corone danesi. Il New Danish Screen è un fondo low budget ma, a differenza di Dogma, non è un sistema dotato di regole. Offre fantastiche opportunità a nuovi filmmaker che hanno un’idea. Ma devono essere preparati e molto concentrati.

A quali altri progetti sta lavorando?
Sto producendo tre nuovi progetti. Il regista di Mifune, Søren Kragh-Jacobsen sta lavorando al thriller In Another Time, con riprese fissate ad ottobre. Ole Christian Madsen, il cui ultimo film Prague uscirà il prossimo novembre, sta sviluppando Flammen og Citronen (Fiamma e Limone). Ambientato a Copenhagen, nel 1944, il film narra la storia di due amici che devono uccidere altri danesi durante la resistenza. Il film, da 5.5 milioni di euro, è basato su fatti reali e co-prodotto con la tedesca Wueste Film (Head-On [+leggi anche:
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) e dalla Lettonia, perché il film sarà girato a Copenhagen e Riiga. Thomas Vinterberg è impegnato anche lui nelle riprese del suo primo film in danese dopo molti anni, A Man Comes Home.

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