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Jean Labadie • Co-produttore/Distributore

"Nanni Moretti, un cineasta immenso"

di 

- Il co-produttore e distributore francese del film spiega le ragioni del suo impegno nei confronti di un cineasta che considera tra i più importanti

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di Nanni Moretti?

Jean Labadie: Sono distributore e co-produttore di Nanni Moretti da ormai molti film, perché è uno dei maggiori registi del mondo. Il Caimano ha rappresentato un investimento estremamente importante per Bac Films (20% del totale) poiché Nanni non poteva e non voleva essere co-prodotto da un canale televisivo italiano. La Francia è un partner importante nel film (30%), senza dimenticare Vincent Maraval di Wild Bunch che ha partecipato in maniera rilevante perché il film fosse realizzato in condizioni accettabili.

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Qual è il suo punto di vista sul film?
Il Caimano è di un’intelligenza notevole in termini di cinema politico, perché parla in maniera allegra e inventiva di Berlusconi, trovando così il modo di fare un film universale. Aldilà di Berlusconi, c’è una critica generale ai problemi della maggior parte delle democrazie, di molti dirigenti attuali di Paesi europei sfuggiti alla giustizia malgrado comportamenti assai gravi. Il film affronta molti temi: parla di umanità attraverso il personaggio principale del produttore cinematografico che sta divorziando, ma anche di cinema, perché parla nello stesso tempo di un produttore che si trova davanti a un argomento difficile da mettere in piedi. E parla di politica, poiché il soggetto del film che vuole realizzare è il Presidente del Consiglio italiano.

La vicinanza del Caimano con l’attualità politica vi preoccupa come investitori?
Penso a vedere un film più che ai rischi, soprattutto dopo che Nanni ha girato La stanza del figlio [+leggi anche:
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, considerato un soggetto ‘maledetto’ (la morte di un ragazzo). E si è visto con quale delicatezza e quale talento sia riuscito a parlarne e a farne un successo e un film geniale. Prima ancora, avevamo realizzato un film con tre episodi e tutti diceva che sarebbe stato una catastrofe. Risultato? Il film era Caro Diario. Nanni è un regista immenso e Il Caimano ne è nuovamente la prova. Bisogna sottolineare il suo coraggio perché non era facile raccontare questa storia, montarla in un anno, privandosi dei rapporti economici (e Nanni è sia produttore che distributore) con uno degli uomini più potenti della televisione e dei media in generale in Italia. Non era facile. Tutto questo mi ha sedotto ancora di più poiché si tratta di un’enorme riflessione su cosa significhi rivolgersi alla politica, a come si possa farlo, cosa si possa raccontare.... È un film di una ricchezza inaudita.

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