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Yann Gilbert • Produttori

Un film come una maieutica

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- Yann Gilbert, produttore di Tout pour plaire, ha ricevuto Cineuropa insieme alla regista negli uffici della sua società, La Mouche du Coche Films, creata nel 2000

Yann Gilbert, produttore di Tout pour plaire, ha ricevuto Cineuropa insieme alla regista negli uffici della sua società, La Mouche du Coche Films, creata nel 2000. Ha al suo attivo la produzione di Le ciel, les oiseaux et... ta mère ! di Djamel Bensalah (1998), che ha superato il milione di presenze in sala, e Ma caméra et moi di Christophe Loizillon (2001). Si mostra entusiasta, ma non sorpreso, del successo del film di Cécile Telerman, che ha conquistato oltre un milione di spettatori in tre settimane. In questa conversazione a tre, gioca il ruolo di produttore e ci spiega cosa ha fatto per questo film.

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Cineuropa : Ci può descrivere come è nato questo progetto?
Yann Gilbert : Cécile Telerman mi ha proposto questo progetto tre anni fa; mi è piaciuto subito perché mi sembrava che riunisse gli elementi essenziali, dal punto di vista di un produttore, per la riuscita di un film. Intanto, conosco Cécile da molto tempo - la incrociavo spesso nei corridoi del CNC quando lei lavorava lì - e so che è una persona seria. In seguito, si tratta di una commedia, genere prediletto dal pubblico francese. Il progetto aveva quindi una buona potenzialità dal punto di vista commerciale, tanto più che uno dei ruoli principali si prestava all'interpretazione di un'attrice conosciuta, fattore importante per la promozione del film. Dopo circa un anno di lavoro sulla sceneggiatura, diventata eccellente, Cécile mi ha proposto un'ipotesi di casting, che ho approvato completamente. Ho fatto il massimo per convincere Mathilde Seigner. Non è stato difficile. Il copione è piaciuto molto a Mathilde, e dato che non è il tipo che temporeggia, ha detto sì in fretta. Da quel momento ho capito che la partita era vinta. Vedo la nascita di un film come una maieutica tra regista e produttore. Se c'è intesa, siamo già a metà del lavoro. Tuttavia non è la parte più facile, quella di capire cosa ha in mente il regista. A volte non lo sa nemmeno lui o lo spiega male. Produttore e autore devono completarsi. Il mio mestiere è avere fiducia nel regista su un piano artistico e poi di pensare al film in termini di tempi e spese, poi ottenere i finanziamenti necessari.

Quanto tempo ha impiegato per riunire i finanziamenti?
Malgrado il grosso budget (5,3 milioni di euro) per una opera prima, non ci sono voluti più di sei mesi. Sono un produttore indipendente; ci sono stati alcuni no, ma tutto sommato gli investitori si sono convinti in fretta. Il sì di Mathilde Seigner era una sicurezza. Michel Saint-Jean, di Diaphana, ha accettato in fretta di distribuire il film ottenendo 400.000 euro di minimo garantito per la diffusione nelle sale, e 200.000 per i dvd. Con una sceneggiatura di qualità, che offriva l'ipotesi concreta di una diffusione televisiva in prima fascia, un bel cast, un buon distributore, non è stato difficile riunire gli ultimi elementi mancanti: una rete televisiva (France 3), une criptata (Canal +) e i partner belgi (Saga Films e RTL). La cosa più difficile è chiudere completamente il budget, riunire gli ultimi dettagli. Non siamo stati sostenuti dai fondi europei, ma è normale visto che ci vuole una selezione preliminare. La regione Île-de-France avrebbe potuto sostenere il film, ma non è successo. In ogni caso il budget delle opere prime è sempre limitato.

Tout pour plaire è stato venduto all'estero?
Sì, in Russia, Turchia, Ucraina, Spagna, nei paesi scandinavi, in Africa. Attualmente sono in corso trattative con Italia e Germania.

Per finire, qual è il suo film preferito?
Senza alcuna esitazione Folli e liberi amplessi di Joël Seria (1975) con Jean-Pierre Marielle, che è di una eloquenza sublime!

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