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LOCARNO 2022 Concorso

Ruth Mader • Regista di Serviam – I Will Serve

"Anche le ragazze possono essere violente"

di 

- La regista austriaca si chiede fino a che punto ci si possa spingere in nome di Dio, e se ne valga la pena

Ruth Mader • Regista di Serviam – I Will Serve

Ruth Mader – il cui precedente film Life Guidance [+leggi anche:
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è stato presentato a Venezia nel 2017 – rievoca alcune delle sue esperienze in Serviam – I Will Serve [+leggi anche:
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, presentato in concorso al Locarno Film Festival e ora proiettato a Sarajevo. Il film è incentrato su un prestigioso collegio cattolico austriaco di sole ragazze che ha meno a che fare con la spiritualità e più con lo status. Una delle suore (Maria Dragus) non è molto contenta di questo, quindi incoraggia la sua giovane studentessa ad abbracciare davvero Dio, partendo con una cintura di penitenza.

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Cineuropa: Conosco storie di ragazze sedotte dalla religione, o almeno che rispondono al suo richiamo con forza. È strano ma credibile che una bambina voglia "soffrire per i peccati del mondo".
Ruth Mader:
Da bambina, io stessa ero particolarmente attratta dalla religione. Posso dire che credevo fermamente in Dio. Ma quando sono andata in collegio, ho incontrato ragazze che credevano ancora più di me. Questo è stato il mio modello iniziale per il ruolo di Martha, la quale vuole seguire in prima persona le orme di Cristo, anche fisicamente. In America Latina, ci sono ancora più tradizioni di questo genere.

Tali scuole sembrano qualcosa di un'altra epoca, ma esistono. Quella che mostra non ha molto a che fare con la spiritualità, a quanto pare. È uno status symbol.
Proprio così. Queste scuole cattoliche private sono per l'élite della società che vede il cattolicesimo solo come un ornamento. Dato che ne frequentavo una anche io da bambina, molte delle mie impressioni di quel periodo, l’atmosfera e il mood si possono ritrovare nel film. I genitori di queste ragazze non credevano veramente [in Dio], usavano semplicemente l'istituto per confermare il loro status al mondo esterno.

Questo edificio è così vuoto, deserto, privo di gioia. Come una casa stregata, quasi. È così che lo ricordava anche lei? Come ha fatto a creare quell'universo?
Le ragazze vivono una grande solitudine nei collegi. Ecco perché nel film sono isolate anche nelle scene di folla – nella sala da pranzo, sotto la doccia o all'evento sportivo della scuola. È uno spazio chiuso ermeticamente. Eppure, allo stesso tempo, queste grandi facciate in vetro lo fanno sembrare così trasparente e aperto. È stato emozionante mostrare e parlare di questo enorme contrasto.

In Serviam, ciò che inizialmente sembra realistico si trasforma in qualcosa di estraneo. Ha pensato al cinema di genere, ai thriller, durante lo sviluppo della storia?
Volevamo fare un thriller sin dall'inizio, anche perché a me stessa piace guardare i thriller. I film di Hitchcock, Kubrick e John Carpenter sono stati sicuramente di grande ispirazione per me.

Anche la suora interpretata da Maria Dragus è molto misteriosa. È difficile dire cosa la muova esattamente. Come ha trattato quel ruolo?
La fede è in rapido declino in un mondo secolarizzato, questo è chiaro. Ma questa suora crede ancora profondamente e lotta per la fede di ogni bambina lasciata alle sue cure. Ha un rapporto speciale con Martha perché la capisce, e la sua fede è particolarmente forte. È contenta di aver trovato una bambina così in quel posto. È molto zelante e radicale, direi, e ovviamente alla fine si spinge troppo oltre.

Le relazioni tra le ragazze, che qui sono praticamente lasciate a se stesse, possono essere molto intense e crudeli. È per questo che ha voluto introdurre degli elementi fantasy animati, ad esempio? In un certo senso, è l'unica via di fuga.
I rapporti nei collegi sono molto formativi. Anche le ragazze possono essere violente, sì. Tuttavia, lì possono nascere amicizie che durano per tutta la vita. Per quanto riguarda le sequenze animate, questa è la prima volta che parti de L'Apocalisse di Giovanni [l'ultimo libro del Nuovo Testamento] sono state filmate. Questa parte della Bibbia è molto mistica e, a mio avviso, è la più forte visivamente. L'animazione rappresenta il modo in cui queste ragazze sperimentano la fede e, allo stesso tempo, dovrebbe anche stimolare lo spettatore a porsi questa semplice domanda: e se Dio esistesse davvero?

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(Tradotto dall'inglese)

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