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Germania

Sinje Köhler  • Regista di Viva Forever

“Le vere amicizie hanno una base solida che non cambia con l'età, qualcosa che rimane per sempre”

di 

- L'esordio della regista tedesca esplora le dinamiche dietro le amicizie di lunga data

Sinje Köhler  • Regista di Viva Forever

Il primo lungometraggio della regista tedesca Sinje Köhler, Viva Forever [+leggi anche:
intervista: Sinje Köhler
scheda film
]
, è stato presentato in anteprima al Filmfest München. Questo mix di dramma e commedia è incentrato su cinque donne che sono amiche fin dall'adolescenza. Il film affronta in modo originale e autentico le insicurezze che tutte le donne sperimentano a un certo punto della loro vita. Abbiamo parlato con la regista dell'idea del film e di come è nato questo ensemble di attrici.

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Cineuropa: Come è nata l'idea del film?
Sinje Köhler:
Nel 2017 dovevo decidere quale film avrei voluto fare per il diploma e mi piaceva l'idea di avere come tema l'amicizia femminile. Volevo che fosse incentrato su donne che hanno tutte circa vent'anni, perché trovo che questa sia una fascia d'età interessante. Volevo mostrare le dinamiche e le strutture di questa amicizia, che può essere sia dolorosa che bella in parti uguali.

Come hai sviluppato i diversi personaggi? Quanto c'è della tua esperienza personale in loro?
Per sviluppare i personaggi ho avuto molte conversazioni. Volevo donne che avessero problemi simili e molte cose in comune. Ogni personaggio corrisponde a un tipo di persona comune diverso e incarna emozioni diverse. Tutte hanno delle somiglianze con me, anche se la trama non è autobiografica. Anch'io conosco quella che definirei la "sindrome dell'impostore". Ciò significa avere la sensazione che ciò che si ottiene nella vita non dipenda solo dalle proprie capacità. Molte donne si sentono così, come ho notato nel mio ambiente. Le donne vengono inserite in diversi schemi e cercano di uscire da questi confini rigidi. Nel film esploro questo aspetto. Ho cercato le intersezioni tra le donne e ho voluto esplorare quello che potrebbe essere un'amicizia a lungo termine. Volevo anche parlare di diversi concetti di vita e mostrare che tutti hanno il diritto di esistere.

Come è nato l'ensemble di attrici?
Finché non abbiamo trovato la costellazione giusta, il processo di casting è stato molto lungo e abbiamo esaminato molte donne. È stato difficile perché molte erano bravissime, ma dovevano essere tutte in sintonia tra loro e comunque ben differenziate l'una dall'altra. Alla fine abbiamo scelto l'ensemble nel suo complesso. Tuttavia, ognuna ha la propria forza e il proprio potere. Sul set hanno mostrato la loro energia e si è sviluppata una dinamica naturale.

Come si sono preparate le attrici per i ruoli?
Poiché abbiamo cercato le attrici per molto tempo, ci siamo preparati nel miglior modo possibile. Avevamo un budget modesto e quindi la preparazione era essenziale. Abbiamo avuto molte conversazioni, abbiamo esaminato il copione nei dettagli e ci siamo anche incontrati in varie serate prima delle riprese, come farebbero degli amici, per ricalcare un po' il sentimento di un'amicizia.

Perché hai scelto di ambientare il film sul lago di Garda?
Conosco bene il luogo. La regione ha qualcosa di antico, c'è una certa nostalgia della "dolce vita". Vi soggiornano soprattutto persone anziane, quindi non è famosa per le feste. È un luogo fuori dal tempo. Per questo sono riuscita a concentrarmi bene sulle cinque amiche. È stato comodo anche perché non è molto lontano dalla Germania. L'Italia è la principale meta di vacanza dei tedeschi, quindi ho potuto fare un ulteriore collegamento con la Germania.

Qual è la cosa più importante che vuoi trasmettere con il film?
Le vere amicizie hanno una base solida che non si altera con l'età, qualcosa che rimane per sempre. La fiducia e l'amore rimangono. Come amici, si può imparare l'uno dall'altro e accettare che, nel corso degli anni, ci si trovi in punti diversi della propria vita, ma questo non deve rappresentare la fine dell'amicizia.

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(Tradotto dall'inglese da Alessandro Luchetti)

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