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SAN SEBASTIAN 2020 Proiezioni RTVE

Nacho Álvarez • Regista di Explota explota

"Il film è un omaggio alla diva italiana"

di 

- L'uruguaiano Nacho Álvarez debutta come regista di lungometraggio con Explota explota, musical prodotto da Spagna e Italia con i celebri successi della popstar Raffaella Carrà

Nacho Álvarez • Regista di Explota explota

Dopo essere passato per il mercato di Toronto, è stato presentato al Gala RTVE del 68mo Festival di San Sebastián Explota explota [+leggi anche:
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, film basato sulle canzoni di Raffaella Carrà, una coproduzione tra Italia (ovviamente) e Spagna diretta da Nacho Álvarez (Montevideo, 1986), con Ingrid García-Jonsson, Verónica Echegui e Fernando Tejero che muovono i fianchi.

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Cineuropa: La fama della Carrà arriva fino in Uruguay?
Nacho Álvarez:
Sì, in America Latina è famosa come qui: hanno già scritto per intervistarmi in Cile, Venezuela e Argentina, dove stanno aspettando il film.

Ma come è approdato a Madrid?
Venni tre anni fa per ricominciare da zero, perché nel mio paese facevo pubblicità e moda, e non si poteva aspirare ad altro. Mio nonno era asturiano e ho un passaporto spagnolo. Ho chiesto a mio fratello – Fede Álvarez (Millennium: Lo que no te mata te hace más fuerte [+leggi anche:
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) – se conosceva un produttore in Spagna e mi ha messo in contatto con Mariela Besuievsky, di Tornasol, che casualmente è anche uruguaiana. Le ho detto che mi sarebbe piaciuto girare un musical e lei ha confessato di non averne mai prodotto uno, ma che voleva davvero farlo. A marzo 2018 abbiamo avuto la prima bozza della sceneggiatura e nel 2019 si è riattivato tutto dopo aver chiesto un finanziamento, quindi ci siamo incontrati a Roma con Raffaella per raccontarle l'idea e le è piaciuto molto. Inoltre, i coproduttori italiani sono di Indigo Film, vincitori dell'Oscar per La grande bellezza, dove c'è un remix di una sua canzone.

Però la storia del film si svolge in Spagna…
Non abbiamo mai pensato ad altro: sono sempre stato affascinato da questo paese, da quando me ne parlava mio nonno. Il primo viaggio che ho fatto fuori dall'Uruguay è stato in Spagna, nel 2007, quando avevo 20 anni, e mi sono innamorato di Madrid, ecco perché volevo che si svolgesse qui, anche se la storia ha un legame con l'Italia: María, la protagonista, scappa da Roma e viene qui.

E la sceneggiatura del film si abbinava alle sue canzoni?
Il punto di partenza sono stati i temi musicali: li abbiamo ascoltati tutti e abbiamo iniziato a separare quelli che dovevano esserci perché erano dei successi da altri meno famosi. Cercavamo parole chiave che ci potessero descrivere un personaggio o un luogo, quindi non sono tutte hit, ma sono così orecchiabili che diventeranno famose. Raffaella ha così tante canzoni che è impossibile metterle tutte in un film… alla fine, ne sono entrate solo tredici. Abbiamo cercato su YouTube, Spotify, ecc. e abbiamo trovato, ad esempio, Con te, che chiude il film, che non è famosa ma è orecchiabile, tanto che i tecnici la cantavano senza sosta sul set.

Bisogna chiarire che Explota explota non è un biopic della diva bolognese.
Sì, come è stato per Mamma Mia!, con le canzoni degli Abba, che non parla della band o dei suoi membri. Ho confessato a Raffaella che questo film è un omaggio a lei, e lei mi ha ringraziato. Volevamo che il film respirasse quell'omaggio all'artista: ogni donna nel film ha un po’ di lei e la rappresenta in un certo senso, dal divismo ad alcune delle sue esperienze, raccontate nelle sue canzoni.

E perché affrontare in Explota explota il tema della censura nella televisione spagnola durante il franchismo?
C'è una sua canzone intitolata Dammi la libertà il cui testo dice "E mi censuri ciò che scrivo". C'era una buona idea lì e ho letto una tesi su un censore che era nella televisione spagnola, che negli anni Cinquanta aveva scritto un libro su cosa si poteva fare e cosa no al cinema e in televisione. Ce n'era uno in particolare che diceva: sono vietati i balli in cui i piedi non si staccano da terra, perché perdono la dimensione ginnica a favore di quella erotica. Lì c'era il film. E poiché le canzoni della Carrá parlano di danza, la protagonista doveva essere una ballerina.

Credo che Raffaella Carrà tornerà di moda con questo film e con un'opera teatrale che uscirà presto…
Al cinema non tutto è stato fatto, quindi devi pensare a qualcosa di diverso. Mi ha sorpreso il fatto che non sia mai stato girato un film su di lei o con lei, che ha cento canzoni in spagnolo… e il doppio in italiano. Bisogna cercare idee nuove e originali.

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(Tradotto dallo spagnolo)

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