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Spagna / Germania

Fernando González Molina • Regista di Ofrenda a la tormenta

"Raccontiamo storie laddove ce lo lasciano fare"

di 

- Fernando González Molina chiude la Trilogía del Baztán con il suo terzo capitolo, Ofrenda a la tormenta, un thriller girato nella sua terra e, come i due precedenti, con protagonista Marta Etura

Fernando González Molina  • Regista di Ofrenda a la tormenta
(© Michael Oats)

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debutta direttamente e in tutto il mondo su Netflix il 24 luglio e chiude la Trilogia del Baztán, completando la serie di film iniziata nel 2017 da El guardián invisible [+leggi anche:
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e seguita da Legado en los huesos [+leggi anche:
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, tutti ispirati ai libri di Dolores Redondo. L’autore della sua trasposizione sullo schermo è Fernando González Molina, che ha al suo attivo diversi successi televisivi (El barco, Los hombres de Paco) e cinematografici (Tengo ganas de ti [+leggi anche:
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, Tres metros sobre el cielo
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). Gentilmente, il regista ha risposto alla chiamata di Cineuropa subito dopo essere tornato dai suoi sopralluoghi a Segovia.

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Cineuropa: Allora, sta preparando una nuova serie?
Fernando González Molina:
Sì, per Movistar Plus+, si chiama Paraíso, mischia mistery e fantascienza, è ambientata nel 1992: la stavamo girando e avevamo interrotto le riprese a metà a causa della pandemia. Gireremo fino al 24 agosto.

Ofrenda a la tormenta doveva essere presentato la scorsa primavera al Festival di Malaga, poi posticipato ad agosto, e ora esce direttamente su Netflix: siamo già in una nuova realtà... Come vive il fatto che non esca nelle sale, come i suoi film precedenti?
Le circostanze sono così strane ed eccezionali che alla fine è stata la scelta migliore. Era difficile trovare un posto dove il film potesse essere presentato come meritava: avrebbe dovuto aprire Malaga e uscire nelle sale in 400 copie, quindi era difficile colmare quel vuoto, ma Netflix lo ha reso possibile, lanciandolo in tutto il mondo. Penso che l'uscita sia quella giusta per il film, visto il ​​periodo, il budget e l'ambizione che ha. È strano, ma sono felice. Legado en los huesos è stato diffuso su Netflix durante il lockdown ed è stato visto in tutto il mondo: ho ricevuto così tanti messaggi che mi è sembrato che fosse una buona opzione quando si è trattato di lanciare il nuovo episodio.

I due precedenti non sono stati distribuiti fuori dalla Spagna?
El guardián invisible è uscito in Germania e su Netflix, ma l'impatto di Legado en los huesos è stato molto maggiore e il pubblico ha poi recuperato il precedente, che in molti paesi è stato messo in vetrina su Netflix, aprendo la strada per l’uscita di Ofrenda a la tormenta sulla piattaforma.

E ora, anche la nuova serie che sta girando è per una piattaforma...
Ho dedicato metà della mia vita alla televisione, poi ho fatto film e l'ultimo l’ho presentato a dicembre, ho anche un altro progetto per il cinema, ma alla fine è tutta una questione di circostanze: Movistar Plus+ mi ha permesso di fare una serie di genere fantastico, rischiosa e molto ambiziosa, di cui sono felice. Raccontiamo storie ovunque ce lo consentano: ho 44 anni e sono un romantico della sala cinematografica, quindi spero di girare molte cose per il cinema, ma penso anche che le piattaforme ci permettano di raccontare storie che, simultaneamente, sono viste in tutto il mondo, il che è un lusso.

Un altro lusso deve essere girare a casa propria, nella sua nativa Navarra, con quel patrimonio stupendo e i formidabili incentivi fiscali...
Esatto: la storia è ambientata nella valle del Baztán, quindi era logico e giusto girare lì, in Navarra. E siamo stati coccolati anche dalle istituzioni e dagli incentivi fiscali. Ma è venuto naturale perché la storia si svolge lì e girare in casa ha un plus emotivo e personale, perché lo fai nelle strade e con la sensibilità delle persone che conosci.  

È necessario aver visto i film precedenti per godersi la conclusione della saga o il terzo si può vedere autonomamente?
Puoi vederlo in modo indipendente, ma è più soddisfacente se hai visto i precedenti: uscire su Netflix ti permette di vedere i due precedenti, che sono anche sulla piattaforma. C'è chi l'ha visto senza vedere i precedenti e lo ha capito: all'inizio mi ha sorpreso, perché credo sia la risoluzione di una storia complessa raccontata nei due film precedenti.

Nel film paura e leggenda si combinano con thriller e dramma, con momenti molto drammatici e altri molto misteriosi. Si sente a suo agio su tutti questi terreni?
Me la cavo meglio con la costruzione dei personaggi e con il dramma: da lì giro l’azione o creo il mistero, ma la spina dorsale è sempre il conflitto del personaggio. Ma nel caso di Ofrenda a la tormenta è vero che si viaggia dal mistero all’horror, da lì alla suspense, al poliziesco e al conflitto di personaggi: partendo dal dramma, do al film le pennellate di cui ha bisogno.

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(Tradotto dallo spagnolo)

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