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CINÉMAMED 2019

Mehdi M. Barsaoui e Sami Bouajila • Regista e attore di Un figlio

"Siamo di fronte a un vero regista"

di 

- Abbiamo incontrato il regista Mehdi M. Barsaoui e l'attore Sami Bouajila in occasione della consegna del premio Cineuropa al film Un figlio, durante il Festival del cinema mediterraneo di Bruxelles

Mehdi M. Barsaoui e Sami Bouajila • Regista e attore di Un figlio
Il regista Mehdi M. Barsaoui e l'attore Sami Bouajila (© Vincent Alsteens/Cinémamed)

Abbiamo incontrato il regista Mehdi M. Barsaoui e l'attore Sami Bouajila in occasione della consegna del premio Cineuropa al loro film Un figlio [+leggi anche:
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, durante il 19° Festival del Cinema Mediterraneo di Bruxelles, conclusosi il 7 dicembre (leggi l'articolo). Questo primo lungometraggio, un film pieno di tensione su un matrimonio in un paese in crisi, aveva avuto la sua anteprima mondiale nella sezione Orizzonti dell'ultima Mostra del cinema di Venezia.

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Cineuropa: Ha ambientato il film nel 2011, anno della rivoluzione tunisina. Come si inserisce questo film nel contesto politico della Tunisia oggi?
Mehdi M. Barsaoui:
Direi che la famiglia che ho messo in scena rispecchi la Tunisia nell'era di Ben Ali. I genitori sono belli, giovani e ricchi. Il bambino è ben educato. Ma dietro l'immagine di questa famiglia perfetta, si nascondono segreti inconfessabili. Ho cercato di descrivere la mutazione del paese, con il peso culturale che la religione può avere sulla nostra vita quotidiana e sullo stato della donna. Volevo fare un film sull'emancipazione femminile, ma anche maschile. Il messaggio principale che volevo lanciare è semplice e complicato allo stesso tempo: non appena i personaggi del film, Fares e Meriem, decidono di liberarsi dal peso del passato, riescono a vedersi, a parlarsi e a comunicare.

È un film estremamente progressista e coraggioso, che tocca argomenti tabù, come la questione dell'adulterio.
Questi sono temi che mi sono cari. Aspiro a una società moderna in cui l'uomo e la donna siano perfettamente liberi e uguali, non solo sulla carta. Piaccia o no, in Tunisia l'uguaglianza di genere non è ancora una realtà.

La Tunisia è stato il primo paese arabo ad abolire la schiavitù, a dare alle donne il diritto di voto, a tenere elezioni libere, per non parlare dei diritti che Bourguiba ha concesso alle donne. Tuttavia, la società tunisina può essere molto reazionaria, con leggi completamente liberticide, come la legge sull'adulterio. Oggi a una coppia di adulteri danno cinque anni di prigione quando viene confermato l'adulterio. Non c'è nemmeno la possibilità di fare appello.

Si tratta di una società totalmente patriarcale, in cui il padre è automaticamente il tutore del bambino.

Nel film si parla anche di donazione degli organi, un tema controverso...
La donazione degli organi esiste in Tunisia, ma rimane un tabù culturale in rapporto alla religione: i musulmani devono rispettare l'integrità del corpo.

Sami Bouajila, lei è stato premiato alla Mostra di Venezia con il premio per l’interpretazione maschile della sezione Orizzonti. Come si è appropriato del personaggio?
Sami Bouajila:
Prima di tutto bisogna dire che si tratta di una sceneggiatura molto sottile, con una scrittura autentica. È un thriller psicologico in cui i personaggi sono coinvolti in una situazione che li sorprenderà, una situazione insospettata e insospettabile. I personaggi sono sotto una tensione permanente. Per lavorare su questa tensione, abbiamo avuto un mese di preparazione in cui abbiamo provato molto, in modo che i dialoghi fossero giusti e che fossero pronunciati in modo corretto.

Sono rimasto completamente conquistato dalla scrittura di Mehdi, penso che siamo di fronte a un vero regista, con un senso acuto della sceneggiatura, del ritmo e della regia.

Il premio alla Mostra di di Venezia è stato un grande piacere, ma insisto a dire che è un premio che condivido con la mia partner Najla Ben Abdallah. Il mio personaggio funziona attraverso gli occhi della mia partner e viceversa. È un processo che funziona se si è in due.

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(Tradotto dal francese)

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