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Marco Kreuzpaintner • Regista di The Collini Case

"Pensare al futuro: penso che sia salutare"

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- German Films ha incontrato Marco Kreuzpaintner per guardare indietro alla sua carriera mentre si prepara a un buon numero di uscite internazionali del suo ultimo film, The Collini Case

Marco Kreuzpaintner • Regista di The Collini Case

Tutti hanno bisogno di una vacanza ogni tanto, ma pochi se la sono guadagnata così tanto nell’estate 2019 come Marco Kreuzpaintner. “Per la prima volta in due anni, riesco a pensare in pace” – dice il regista ridendo al telefono da Mallorca e ricordando quanto siano stati stressanti ma soprattutto quanto siano stati produttivi gli ultimi 24 mesi.

Non fu prima dello scorso autunno, per esempio, che la serie Beat fu lanciata sul servizio streaming di Amazon Prime. Kreuzpaintner non solo ebbe l’idea per il thriller ambientato nella vita notturna di Berlino, ma diresse anche tutti i sette episodi da solo. “Al contrario di molti colleghi, non avevo neanche un’idea per una serie nel cassetto quando mi venne chiesto” – ricorda il regista 42enne. “Semplicemente perché non avevo abbastanza pause tra un progetto e l’altro per buttarne giù uno nuovo. Ma per usare un paragone letterario, c'era un enorme fascino nel rappresentare un romanzo lungo invece di un racconto breve, tanto per cambiare”. Questa primavera è stato annunciato che non ci sarebbe stata una seconda stagione. Ma il fatto che alla serie sia stato riconosciuto il rinomato premio Adolf Grimme deve ancora essere una fonte di profonda soddisfazione per il suo creatore.

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, per cui – come fa notare – orgoglio non è una parola con cui descrive in realtà il piacere che ottiene dai suoi progetti. È stato capace di ottenere la star internazionale Franco Nero per un ruolo di primo piano nell’adattamento cinematografico del best-seller di Ferdinand von Schirach, e ha dato inoltre a Elyas M’Barek una nuova immagine come difensore pubblico. Fin qui, nessuna produzione tedesca ha attratto più spettatori nei cinema in Germania nel 2019. “Il fatto che abbiamo provato con questo film che anche un dramma processuale che si riferisce a un caso storico può ancora funzionare al cinema se prodotto e girato correttamente con un cast di rilievo è ciò che mi rende più felice” afferma. “Forse questo darà speranza a tutti quelli che altrimenti sarebbero pessimisti riguardo al futuro dell’industria”.

La visione dell’industria cinematografica tedesca e del gusto del pubblico di Kreuzpaintner è sempre stata un po’ diversa da quella di tanti colleghi. La ventata di aria fresca – influenzata anche dalle abitudini degli spettatori americani – che ha portato nel panorama cinematografico tedesco all’età di 20 anni ha attratto qualche attenzione. Il lavoro di Kreuzpaintner è stato accolto quasi meglio all’estero che nel suo paese d’origine: Summer Storm [+leggi anche:
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non fu solo premiato a Toronto, ma fu addirittura distribuito negli Stati Uniti e in Corea del Sud. Il suo connazionale Roland Emmerich è risultato essere un illustre sostenitore, che ha velocemente messo il suo giovane collega sotto la sua ala di mentore ed è ancora oggi un suo grande amico. Kreuzpaintner, supportato da Emmerich come produttore, ha finalmente fatto il proprio debutto a Hollywood nel 2007 con  Trade [+leggi anche:
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, un dramma sul traffico umano che è diventato il primo film in assoluto a essere premiato all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite.

Da allora, Kreuzpaintner ha mantenuto quasi costantemente un ritmo di lavoro notevolmente rapido, stando al motto “il mio lavoro è la mia felicità”, come ha postato l’anno scorso su Instagram. “Quando sono interessato a un progetto, di solito dico a me stesso: fallo, chissà quali possibilità ci saranno tra qualche anno”, dice scherzando il regista, che ogni tanto mette in scena film per il piccolo schermo o pubblicità e ha sognato a lungo un film biografico su Rainer Werner Fassbinder. “Oltretutto, il prossimo film è sempre il più importante. Pensare avanti: credo sia salutare”.

Quindi una lunga vacanza è fuori discussione, perfino nell’estate 2019. Non solo le uscite cinematografiche di The Collini Case sono programmate in Francia, Gran Bretagna, Israele, Giappone e nei Paesi Bassi. In Inghilterra, dove Kreuzpaintner si è trasferito ora almeno temporaneamente, i lavori per una nuova serie (che non è stata ancora ufficialmente annunciata prima della scadenza editoriale) inizieranno presto. Così come a Londra, ha recentemente trovato un nuovo agente negli Stati Uniti che tiene d’occhio i progetti in lingua inglese. Comunque, questo non vuol dire allontanarsi da casa, come enfatizza nelle sue osservazioni conclusive: “Preferirei una produzione internazionale che sia connessa in qualche modo con la Germania. E sto già lavorando su alcune cose”.

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(Tradotto dall'inglese da Miriam Ferraglioni)

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