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SAN SEBASTIAN 2019

Paco Cabezas • Regista di Adiós

"Ho avuto molta esperienza di lavoro a Hollywood"

di 

- Anche se non è potuto venire a San Sebastián, abbiamo parlato con il regista sivigliano Paco Cabezas del suo quinto film, Adiós, presentato al Gala RTVE del festival

Paco Cabezas  • Regista di Adiós

Paco Cabezas si trova dall'altro capo del telefono, e del mondo: a Los Angeles. I suoi impegni professionali gli hanno impedito di partecipare al 67° Festival Internazionale del Cinema di San Sebastián per presentare il suo nuovo film, Adiós [+leggi anche:
recensione
trailer
intervista: Paco Cabezas
scheda film
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, un thriller teso e tragico girato nella sua città natale, Siviglia, con un cast guidato da Mario Casas, Natalia de Molina e Ruth Díaz.

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Cineuropa: Come si vive un festival come questo a 10.000 chilometri di distanza?
Paco Cabezas:
È strano perché, a causa della differenza di fuso orario, ho tenuto la conferenza stampa su Skype ieri alle tre del mattino. È davvero triste perché non vedevo l’ora, ma tutti gli attori erano lì a presentare il film. Per me, lanciare un film a San Sebastián è il massimo, ma è curioso: lotti tutta la vita per queste cose e, all'improvviso, siccome stai girando qui a Hollywood, non puoi andare dove hai il cuore. La vita è molto ironica a volte.

Adiós, fra le altre cose, parla di quanto costi dire addio, e di come non lo diciamo veramente a qualcuno che se n’è andato fino a quando non ci sembra di aver chiuso tutti i conti con quella persona.
Sì, quando ho letto la sceneggiatura ci ho pensato molto e fino a quando non siamo arrivati ​​all'ultima scena non mi rendevo conto del perché fosse intitolato in quel modo. È un film sulla redenzione e su come trovare un modo per dire addio a coloro che se ne vanno. Ha anche a che fare con la mia casa, l'Andalusia e il flamenco: le canzoni, le saetas e le soleás che ho sentito nella mia vita parlano di cosa fare con quel dolore che rimane dentro di te dopo una tragedia.

Come in un’opera di Shakespeare, il film contiene tradimento, morte, dolore, famiglia...
Sono i grandi temi shakespeariani. Mi è sempre piaciuto l'autore inglese, mi ossessiona da quando studiavo alla scuola di teatro: lui, Lorca e l'Andalusia più profonda si tengono per mano, e anche il mondo gitano si occupa di questi temi, molto vicini al sangue e alla terra. Ecco perché nel film ho incluso elementi poetici e allegorici – come le colombe che volano o i levrieri che corrono – ma sono davvero lì, perché quando ci trovavamo nel quartiere di 3000 case a Siviglia, c'erano molti animali. C'è un elemento surreale nella realtà dei quartieri più popolari di Siviglia.

Essendo lei un andaluso allegro, spiritoso e sorridente... Ha catturato in Adiós il lato oscuro che tutti noi abbiamo?
Il mio manager qui negli Stati Uniti mi dice sempre che i registi di commedie che rappresenta sono amari e depressi, mentre i registi di thriller, horror e violenza sono persone felici: penso che i film possano essere uno sbocco del lato oscuro di chi li realizza, ma ho anche cercato di includere sottili note umoristiche nel film.

Adiós a volte ricorda il cinema "quinqui": è tornato in periferia?
Si, ovvio. Il film che mi ha spinto a fare cinema è stato Mean Streets di Scorsese, e poi ho scoperto Eloy de la Iglesia: un cinema che ha segnato una generazione e poi è stato messo da parte, dimenticato. Rispetto molto lo spettatore e anche se lo faccio soffrire con una storia per due ore, voglio intrattenerlo e coinvolgerlo in una trama che lo prenda per mano e non lo lasci andare. Il cinema che mi piace è fatto di carne ed emozione, non annoia, come il cinema di strada.

Come è stato per Paco Cabezas tornare a girare in Spagna con Adiós?
La migliore combinazione per me è quella di girare serie americane e cinema indipendente in Spagna, dove la figura dell'autore è ancora apprezzata e supportata. Ho la stessa libertà in Adiós come in Penny Dreadful: City of Angels, di cui sto girando l’episodio pilota. Nel ritorno a casa c'è stata una componente emotiva e, sebbene non avessimo un grosso budget, mi sono portato dietro tutti i trucchi per girare una retata della polizia sfruttandoli al meglio, ecco perché il film sembra così spettacolare, perché ho molta esperienza.

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(Tradotto dallo spagnolo)

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