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Tommaso Bertani • Produttore

“Puntiamo su film linguisticamente evoluti e con una visione contemporanea”

di 

- Abbiamo incontrato il produttore italiano Tommaso Bertani, fondatore della Ring Film, selezionato per i Producers on the Move 2017 dell’European Film Promotion

Tommaso Bertani • Produttore

Tommaso Bertani ha fondato la Ring Film nel 2010. Oltre a cortometraggi e video per Missoni, Bulgari, Vogue & Vespa, Pinacoteca Agnelli, Ring Film ha prodotto i documentari Il Solengo [+leggi anche:
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di Alessio Rigo de Righi e Matteo Zoppis, premiato al Torino Film Festival e DocLisboa 2015, e The Challenge [+leggi anche:
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di Yuri Ancarani, coprodotto da Arte France Cinéma, Premio speciale della giuria Ciné+ al Festival di Locarno 2016. Nel 2015 Tommaso Bertani ha prodotto anche un lungometraggio di fiction, Arianna [+leggi anche:
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. Diretto dall’esordiente Carlo Lavagna, il film ha ricevuto alle Giornate degli Autori - Venice Days il Premio Nuovo Imaie Talent Award e il FEDEORA per l’interpretazione della protagonista Ondina Quadri; il Prix du Jury Etudiants a Tolosa, l’Amilcar du Jury e du Jury Jeunes a Villerupt, il Globo d’Oro della stampa estera alla Migliore Attrice e lo Special Jury Prize al Dallas International Film Festival 2016. Le scelte produttive di Ring Film sono, come sottolinea a Cineuropa  Tommaso Bertani, sono indirizzate a opere “linguisticamente evolute e con una visione contemporanea”.

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Cineuropa: Quale nuovo progetto porti a Cannes all’appuntamento con i Producers on the Move dell’European Film Promotion?
Tommaso Bertani:
Si tratta del nuovo film di Alessio Rigo de Righi e Matteo Zoppis, registi del documentario Il Solengo che avevamo prodotto alla nascita di Ring Film. E’ intitolato Re Granchio. E’ una storia di migrazione, l’evoluzione di una fiaba in racconto filmico che si sposta dall’altra parte del mondo e si tramuta in leggenda. Si apre con una battaglia tra poeti “a braccio”, una tradizione del centro Italia, su un personaggio che ama una ragazza che gli è contesa dal Principe. Il film continua con Luciano, che alla fine del 1800 nel borgo di Vejano, nell’Alto Lazio, ubriacone e riottoso, combatte le regole della comunità. Però commette un crimine di troppo e viene esiliato dalla comunità, finendo in Patagonia, dove diventa un avventuriero in cerca del proprio destino, alla Lord Jim. Sulle tracce del tesoro di un brigantino affondato un secolo prima, la sua storia si sovrappone a quella di un biologo che studia i granchi. Diventa una discesa nell’ultramondo, un po’ come Dead Man di Jim Jarmusch, e alla fine vediamo i pescatori dell’Ushuaia di oggi raccontare la leggenda di Re Granchio, il loro protettore, naufragato con il suo tesoro secoli prima. Una vicenda in stile Roberto Bolaño, per la quale abbiamo già un coproduttore argentino mentre i cileni sono interessati con degli attori molto bravi.

Ring Film ha esordito con documentari per i quali si sono cercate collaborazioni all’estero.
La nostra generazione è necessariamente permeata di esperienze estere. Tutti quelli che lavorano con Ring hanno avuto esperienze fuori dai confini italiani. Io stesso, Alessio Rigo in Argentina, Matteo Zoppis in America e Germania, Carlo Lavagna ha vissuto negli USA per anni. Pur essendo concentrati sulle energie che derivano dall’essere qui a Roma, è ampio lo sguardo e la voglia di comunicare e collaborare con persone, maestranze e audience estere. E’ una questione di identità. altrimenti parti senza capire dove vuoi andare. Anche Arianna, film completamente italiano, aveva un promo in inglese con cui abbiamo fatto una campagna di fund raising.

Arianna, il film che vi ha rivelato,affronta temi non semplici come ermafroditismo e androginia. Avete avuto difficoltà nella ricerca di finanziamenti?
Eravamo tranquilli perché un problema spiazzante come quello dell’identità sessuale era trattato con delicatezza, senza essere di parte o “militante”. Arianna è un film piccolo con un lungo lavoro di documentazione da parte del regista, che aveva lavorato in America con alcuni intersessuali per un documentario. A livello produttivo cerchiamo di fare film di interesse internazionale, seppure si pongono i soliti problemi: quello della lingua, del soggetto, del realismo. Con i progetti futuri affrontiamo temi che stanno più nella letteratura, nel racconto puro, temi universali. Il cinema vive grazie all’identità di lingue e di culture diverse, sostenute per fortuna da diversi fondi che finanziano l’audiovisivo. Bisogna trovare la strada per dialogare con questa realtà: da una parte con la pura focalizzazione del lavoro, con persone che vengono da altri Paesi. Dall’altra affrontando problemi come quelli della lingua, senza forzature o inverosimiglianze.

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