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Ben Sharrock • Regista

"Tutti combattiamo ogni tanto per comunicare le nostre emozioni”

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- Il regista scozzese Ben Sharrock parla della sua opera prima Pikadero, vincitrice del Premio Cineuropa al Brussels Film Festival 2016

Ben Sharrock • Regista

Dopo la premiere nella sezione Nuovi registi al Festival Internazionale del Cinema di San  Sebastián del 2015, Pikadero [+leggi anche:
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intervista: Ben Sharrock
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del regista scozzese Ben Sharrock ha viaggiato per tutto il mondo aggiudicandosi, tra i vari riconoscimenti, il premio per il Miglior film britannico all'Edinburgh International Film Festival e il Premio Cineuropa al Brussels Film Festival. Sharrock esplora temi come la crisi economica, il futuro della gioventù di oggi e i rapporti sessuali con uno humor e un'estetica originali in questa coproduzione tra Spagna e Regno Unito, girata interamente nei Paesi Baschi.

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Cineuropa: Quanto c'è di autobiografico nella storia? Lei ha dovuto affrontare le stesse battaglie, sia economiche che sentimentali, che hanno affrontato Gorka e Ane?
Ben Sharrock: Ho vissuto per molto tempo nei Paesi Baschi e ho visto con i miei stessi occhi gli effetti della crisi economica sui giovani. Le persone intorno a noi stavano cercando in qualche modo di fare dei progressi nelle loro vite: ho voluto parlare di questo. Al di là della crisi, mi riconosco sicuramente in Ane e Gorka: sono praticamente un loro coetaneo e a volte ho dovuto davvero farmi coraggio per inseguire il mio sogno di diventare un regista. Penso che il film parli anche di questo – cercare di capire la vita e quello che ne puoi e vuoi ottenere.

Nel film, Gorka sembra essere distaccato da tutto; il suo lavoro, la sua famiglia e il suo futuro.  Anche quando è con Ane, sembra essere distante e spaventato dall'impegno che sta prendendo con lei. È una scelta dettata dallo humor inglese che caratterizza il film oppure è una testimonianza della sua opinione riguardo la gioventù di oggi?
Penso che il personaggio di Gorka parli del sentirsi un po' persi nella vita. Secondo me le persone reagiscono in modi diversi al senso di smarrimento e Gorka ha deciso di distaccarsi da diversi aspetti della sua vita. Ho voluto scrivere questo personaggio perché penso che ci sia un po' di Gorka in ciascuno di noi. A tutti capita di sentirsi persi ogni tanto e di non sapere come andare avanti – tutti combattiamo a volte per comunicare le nostre emozioni. Ci sono dei Gorka là fuori, li ho incontrati! Non è solo un mezzo per fare dello humor all'inglese.

Che cosa cercava negli attori durante i casting per Pikadero?
Vedo il film come una sorta di realismo sociale e non volevo che gli attori si sentissero degli attori. Cercavo delle caratteristiche e dei volti che funzionassero bene in camera; dei volti che attirassero il pubblico attraverso i loro occhi e le loro espressioni. C'è molta calma e silenzio nel film così che i volti degli attori, da soli, dovevano essere abbastanza interessanti da calamitare l'attenzione dello spettatore. Al di là dei protagonisti, il resto del cast è composto da persone che non sono attori professionisti. Abbiamo fatto dei casting nei villaggi e abbiamo fatto in modo di trovare molte persone autentiche che lavorassero effettivamente nelle fattorie della zona.

Oltre alla lingua, quali sono le altre sfide che che un regista scozzese deve affrontare mentre gira un film nei Paesi Baschi?
È stata un'esperienza incredibile girare il film nei Paesi Baschi. Abbiamo avuto una crew composta sia da baschi che da britannici e a volte abbiamo visto che c'erano delle mentalità differenti, così come modi diversi di lavorare sul set e di comunicare. A volte tutto questo ha creato delle sfide, dal momento che stai chiedendo a delle persone che per la prima volta lavorano con te di crederti quando tu stai, in un certo senso, facendo irruzione nella loro industria. Tuttavia queste cose non hanno mai davvero influenzato il nostro lavoro. Il gruppo era coinvolto interamente nel film e non saremmo mai stati in grado di raggiungere questi risultati senza il contributo individuale di tutti quelli che hanno partecipato.

Ha mai avuto modo di parlare con il suo pubblico riguardo il film? Pensa che gli spettatori abbiano ricevuto i messaggi e le emozioni che intendeva comunicare?
Abbiamo mostrato il film in tutto il mondo e ho avuto il piacere di vedere come le persone appartenenti a diverse culture si siano relazionate al film. In un certo senso, la cosa più importante per me era che il pubblico basco potesse relazionarsi al film e riconoscersi in qualche modo nei personaggi e nella storia. Uno spettatore basco mi ha detto che, come scozzese che fa un film sui Paesi Baschi, o sono un genio o gli scozzesi sono come i baschi perché lui ha potuto davvero rivedere se stesso e la sua cultura nel film. Penso che gli scozzesi siano simili ai baschi, ma penso anche che per me sia più facile guardare alle altre culture oltre alla mia. Sicuramente però non sono un genio!

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(Tradotto dall'inglese)

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