email print share on Facebook share on Twitter share on LinkedIn share on reddit pin on Pinterest

Paco León • Regista

"Mi ispira la realtà che mi circonda"

di 

- Kiki & i segreti del sesso è il terzo film di Paco León, un regista che si getta a capofitto in ogni progetto, sia personale che commissionato, come in questo caso: il remake di un film australiano

Paco León  • Regista

L'infaticabile showman, sceneggiatore e produttore Paco León (Siviglia, 1974) presenta il suo terzo film da regista dopo Carmina o revienta [+leggi anche:
trailer
scheda film
]
e Carmina y amén [+leggi anche:
recensione
trailer
scheda film
]
. Kiki & i segreti del sesso [+leggi anche:
recensione
trailer
intervista: Paco León
scheda film
]
 (Kiki, el amor se hace) è commissionato dalla casa di produzione Vértigo Films per adattare il film australiano The little Death: Paco lo ha fatto molto suo.

(L'articolo continua qui sotto - Inf. pubblicitaria)

Cineuropa: Il tuo nuovo film si conclude in una delle feste di Madrid più tradizionali: la verbena de la Paloma. Hai girato davvero lì o l'hai ricreata?
Paco León: È girato negli stessi giorni e intorno alla festa, anche se un po' tardi, quando non c'erano così tante persone: c'erano solo i lavoranti. Ci siamo sistemati nel parco vicino alla sporgenza, perché dovevamo mantenere questo spirito, poiché girare in piena festa era impossibile, in quanto non avevamo alcun controllo e quello era un posto perfetto per un set: abbiamo portato roulotte, scenografie, generatori, sala trucco... per creare la nostra verbena de la Paloma, in modo che la gente venisse vestita a festa, bevendo e mangiando. Mi sono scontrato con la produzione affinché il finale fosse una vera e propria festa: non amo le feste fittizie nei film, e quando la gente è rilassata, si nota sullo schermo.

Quando ho visitato il set, mi hai detto che utilizzi l'improvvisazione anche in questo film, come nella saga Carmina.
C'è una sceneggiatura scritta, ma gli attori non ce l'hanno. Se la spiego loro oralmente, è più chiara l'intenzione e ciò che desidero ottenere. Quindi c'è sempre qualcosa che varia e che permette che le cose accadano e si migliorino: sono alla ricerca di sfumature, con più spazio per l'improvvisazione. In questo modo evito la meccanizzazione, soprattutto dell'ascolto perché quando un attore conosce il testo e aspetta che gli si dia il la, non ascolta, perché conosce già la risposta: quando non sa cosa gli risponderanno, tutto è più naturale. E i ritmi di ascolto non possono essere alterati. Noto molto il ritmo quando un testo viene imparato: ha una cadenza da telenovela che non mi piace. Mi piace anche lavorare con attori non professionisti, come il personaggio della cameriera: ha un'aura di mistero che mi piace, questa cosa robotica delle orientali, e non si capisce se è buona o stupida.

In cosa differisce il tuo film dall'originale australiano?
Il personaggio di Natalia de Molina, nella versione australiana, voleva che la violentassero e mi sembrava inappropriato; perciò abbiamo cercato di realizzare una scena simile: una rapina con violenza. La storia del triangolo amoroso in cui recito non ha alcun contenuto esplicito, ma passa attraverso pratiche sessuali cercando cose: il "poli amore" non è una passione, ma un concetto sessuale. Indagando abbiamo scoperto migliaia di tendenze, tutte molto interessanti: potevamo girare tanti Kikis

Perché questo titolo?
Kiki viene dall'Inglese quickly. Esiste anche il nome francese Kiki e un altro africano; ed è un termine inglese che si riferisce ad un tipo di festa: una canzone molto famosa degli Scissor Sisters si intitola Let´s have a kiki: facciamo una festa. Così kiki si usava per tutto: l'eufemismo infantile di fare un kiki rende la cosa festosa e internazionale.

Quali film erotici ti hanno ispirato? Guardandolo, mi è venuta in mente la scena escatologica di Pepi, Luci, Bom e le altre ragazze del mucchio, di Pedro Almodóvar.
Sì, quella è una delle poche piogge dorate viste al cinema. Non ho riferimenti, anche se poi si notano perché sono film che ho visto e che mi piacciono. Più che altro mi ispira la realtà e la fotografia o la musica. Prendo spunto da cose che ho vissuto o mi hanno detto, da dialoghi che sento in metropolitana, in autobus o per strada. E senza essere un estimatore del porno, preferisco quelli degli anni settanta, con i capelli lunghi, tutto naturale, piuttosto che quelli con unghie, perle e tacchi... tutto ciò mi sembra rozzo, quasi da sexy shop di periferia, sordido e choni. Credo che Kiki & i segreti del sesso dovrebbe avere un ruolo più moderno, giovanile e naturale.

(L'articolo continua qui sotto - Inf. pubblicitaria)

(Tradotto dallo spagnolo)

Ti è piaciuto questo articolo? Iscriviti alla nostra newsletter per ricevere altri articoli direttamente nella tua casella di posta.

Leggi anche

Privacy Policy