email print share on Facebook share on Twitter share on LinkedIn share on reddit pin on Pinterest

Magnus von Horn • Regista

"Al giorno d'oggi, gli uomini stanno vivendo più che una lotta"

di 

- CANNES 2015: Una delle stelle della Quinzaine des Réalisateurs di quest'anno, Magnus von Horn parla di The Here After, la sua rappresentazione della vita familiare sul filo del rasoio

Magnus von Horn  • Regista

Originariamente nato e cresciuto in Svezia, Magnus von Horn si è poi trasferito in Polonia, dov'è stato adottato come una delle speranze future. Con The Here After [+leggi anche:
recensione
trailer
intervista: Magnus von Horn
scheda film
]
, è rimasto fedele alle sue radici, ma ha anche chiaramente imparato dai film di successo della Polonia odierna. Unendo il minimalismo formale alla repressione emotiva, quest'opera prima - presentata alla Quinzaine des réalisateurs del 68° Cannes Film Festival - promette molto bene.

(L'articolo continua qui sotto - Inf. pubblicitaria)

Cineuropa: Sembra che il suo film sia costantemente alimentato da aggressioni, sia fisiche che passivo-aggressive. Ciò riflette il modo in cui vede la virilità? O l'umanità?
Magnus von Horn: Ha molto a che fare con la mascolinità, purtroppo, ma è inevitabile. Voglio dire, ora stiamo generalizzando, voglio che sia chiaro. Ma il più delle volte, gli uomini sono disconnessi dalle loro emozioni, e ciò accade più tra gli uomini che tra le donne, credo. Voglio dire, naturalmente la disconnessione emotiva è presente anche tra le donne, ma non è così comune.

Anche se le aggressioni del mio film non sono quelle delle gang o dell'esercito, o cose del genere. Non è quel tipo di omologazione di gruppo piena di testosterone. È qualcosa di più, come dice lei, questo comportamento passivo-aggressivo. Credo che abbia a che fare con il fatto che per generazioni, il mondo è stato dominato dagli uomini. Creato per gli uomini, dagli uomini. Sia per espandere territori o per denaro o per qualsiasi altra cosa. Quindi, per raggiungere l'obiettivo, gli uomini hanno dovuto spegnere le loro emozioni e prendere decisioni basate sul pensiero razionale. Il che li ha costretti ad uscire dal loro corpo diventando l'ombra di se stessi.

Pensa che il distacco che descrive sia un problema prettamente nord-europeo?
Non credo che gli uomini sarebbero necessariamente meno distaccati altrove; più che altro è il modo in cui lo mostrano. In Polonia è così, per esempio. Io non vivo in Svezia, perché credo che questo "mettere le cose sotto il tappeto" sia molto tipico lì. Anch'io sono così. Sono consapevole di essere un tipo emotivamente bloccato. Faccio film in modo da esprimermi attraverso altre cose.

Ma penso che gli uomini siano distaccati ovunque; lo manifestano solo in modo diverso. Per questo motivo i personaggi del film sono molto svedesi e ciò plasma la forma del film. Ma si potrebbe narrare la stessa storia in Italia o in Iran o in qualunque altro posto. Sarebbe diverso solo in apparenza, perché si tratterebbe di una cultura diversa.

In The Here After suggerisce che questo comportamento maschile sta diventando un problema?
Beh sì, ora il mondo sta andando in una direzione diversa. Sta cominciando a guardarsi dentro. È più importante avere una sorta di armonia personale, una buona vita, per sentirsi bene con se stessi. Bisogna chiedersi sempre se si è in un rapporto giusto e amorevole. Quindi penso che al giorno d'oggi, gli uomini stiano vivendo più che uno scontro, ed è molto difficile per loro.

Penso che molte aggressioni possano derivare dalla vulnerabilità degli uomini, e dal loro avere a che fare con l'essere messi a nudo emotivamente. Credo che sia il problema centrale di molti dei miei personaggi. Per me, è anche uno dei motivi per cui John uccide. È anche una delle ragioni per cui suo padre non è riuscito ad ammettere a se stesso la presenza di un problema, e il suo non voler più bene al figlio.

Stava anche indagando su quanto la società sia responsabile della formazione di personaggi come John?
La società è sicuramente parte del problema nel mio film. Voglio dire, John è un prodotto di suo padre, dei suoi amici e della scuola. Quindi il problema di questa società è la colpa collettiva. John non è una persona isolata che ha ucciso qualcuno; co-esiste nella loro società. Quindi per me, il motivo per cui viene trattato in un certo modo, è perché le loro mani non sono pulite, e ammetterlo significherebbe farsi carico di una colpa che non sono disposti ad accettare.

(L'articolo continua qui sotto - Inf. pubblicitaria)

(Tradotto dall'inglese)

Ti è piaciuto questo articolo? Iscriviti alla nostra newsletter per ricevere altri articoli direttamente nella tua casella di posta.

Leggi anche

Privacy Policy