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Catherine Breillat • regista

“Mi ci è voluto del tempo per capire ciò che mi era successo”

di 

- Con il suo Abus de faiblesse, Catherine Breillat esplora un campo personale

Catherine Breillat • regista

Nel 2004, la regista francese Catherine Breillat è stata vittima di un infarto che le ha provocato un’invalidità parziale. Poco dopo, ha incontrato un truffatore professionista, Christophe Rocancourt, al quale ha proposto di lavorare per lei come attore. Man mano che la loro relazione diventava più intima, Catherine ha firmato assegni a nome di Cristophe per un valore di quasi un milione di euro, dopodiché l’uomo è scomparso. In Abus de Faiblesse [+leggi anche:
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intervista: Catherine Breillat
scheda film
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, Catherine Breillat fa i conti con se stessa, attraverso un racconto di finzione che non è biografico, sottolinea, ma che riprende per filo e per segno la sua storia personale, già raccontata in un libro del 2009. Nel film, la regista lascia al giudizio dello spettatore la decisione su chi, tra i due, avesse il controllo in questa relazione complessa. Sullo schermo, il duo protagonista è interpretato da Isabelle Huppert e dal rapper e neo-attore Kool Shen.

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Questa coproduzione franco-tedesco-belga è in programma, in questo momento, al London Film Festival.

Cineuropa: Lei ha difficoltà a sbarazzarsi di questa storia. Perché ha deciso di girare un film sullo stesso soggetto che ha già evocato in un libro?
Catherine Breillat : Io dico sempre che cinema e letteratura sono due cose completamente differenti. Scrivere un libro permette di sviluppare un racconto complesso, ma più lineare rispetto a quello filmico. Al cinema, il fatto di dover ricorrere alle immagini offre la possibilità di raccontare nello stesso istante una cosa e il suo contrario. Questa doppia lettura mi è sembrata essenziale ai fini di questa storia, una storia che il pubblico ha letto sia sui giornali che nel mio libro, ma senza tuttavia capire cosa sia successo veramente.

Considerando il suo coinvolgimento personale nei fatti narrati, qual è stata la difficoltà maggiore che ha riscontrato durante le riprese?
Il fatto è che io per prima ho avuto bisogno di tempo per capire cosa mi fosse successo. Sentivo che dovevo fare questo film, dovevo finirlo, anche per lui. In un certo senso, Cristophe era un uomo che faceva mostra di sentimenti autentici, e che è stato il miglior tipo di sostegno possibile per una persona nella mia situazione (dopo l’infarto, avevo bisogno di assistenza psichica).

Lei lavora, generalmente, con degli attori poco conosciuti, ma per questo film ha voluto una delle attrici europee più famose per interpretare il ruolo di Maud, un personaggio molto vicino a lei…

L’ho scelta perché ho una fiducia cieca in lei. È come un musicista di alto livello, capace di suonare impeccabilmente un pezzo senza aver bisogno di uno Stradivarius. Durante le riprese, lei non mi ha mai chiesto quale fosse la mia concezione di una determinata scena, perché voleva comporre da sé il suo proprio personaggio. Non ha avuto bisogno neanche che le spiegassi come ci si muove quando si è parzialmente paralizzati. Ha fatto tutto il lavoro da sola e, benché il suo modo di interpretare il personaggio abbia potuto ogni tanto infastidirmi, avevo ben chiaro in mente che tutto ciò fa parte di queste letture diverse, appunto, che il cinema può offrire simultaneamente.

Nonostante Cristophe Rocancourt sia molto più vicino all’immagine del gigolò, per interpretare Vilko Piran, il suo alter-ego cinematografico, lei ha preferito cercare un rapper. L’ha trovato in Kool Shen. Era importante, per lei, stabilire questa differenza? Perché?
Ho pensato che sullo schermo la storia funzionasse meglio con un personaggio che occupasse lo spazio, una figura più brutale in un certo senso, più violenta. Volevo anche rimarcare ulteriormente la distanza fisica tra la forza dell’uomo e la debolezza del personaggio femminile. Kool Shen in Francia è un musicista di culto, molto controverso, e questo elemento è risultato essere molto utile nella creazione del personaggio.

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(Tradotto dallo spagnolo)

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