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Albert Serra • Regista

"Una delle idee è mostrare il male in modo latente"

di 

- Story of my Death di Albert Serra ha vinto il Pardo d'Oro del Festival del film di Locarno

Albert Serra • Regista

Pur essendo un regista di culto, ciascuno dei film di Albert Serra godono di enorme popolarità nei festival in cui sono proiettati. Il regista spagnolo ha inoltre lasciato il segno nella distribuzione. Il film Honor de cavalleria [+leggi anche:
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 è rimasto due anni nelle sale cinematografiche francesi. Il suo nuovo lavoro, Story of my Death [+leggi anche:
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(Historia de la meva mort), mette in scena l'incontro tra due dei personaggi letterari europei più popolari. E' un viaggio dal razionalismo del XVIII secolo di Casanova al Romanticismo ottocentesco di Dracula.

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Cineuropa: Questo è un film concettualmente molto ambizioso. Che approccio ha avuto con la sceneggiatura?
Albert Serra
: Indubbiamente, quello in cui mi sono sforzato di più sono i dialoghi. Volevo che fossero più originali del solito. Volevo che suonassero quotidiani, ma anche un po' astratti e filosofici. Il discorso dei personaggi si situa tra il concreto e l'insinuazione. Volevo anche che lo spettatore avesse la sensazione che in ogni scena potesse capitare qualsiasi cosa. 

Vede l'Europa del XXI secolo più razionale o più vicina al Romanticismo?
Sicuramente propende più verso la parte oscura di Dracula. L'Europa vive una situazione che non si sa come andrà a finire. I principi del razionalismo ancora governano la nostra società. Manteniamo i diritti fondamentali stabiliti allora e la stessa separazione dei poteri, però sembra che il potere attuale lo detengano persone e organizzazioni che si mantengono nell'ombra.

Ha realizzato più di 400 ore di girato. Condensarle in 150 minuti di film le ha richiesto un anno e mezzo di lavoro. Che criterio ha adottato per selezionare solo una piccola parte del girato?
Ho dato la precedenza alle scene girate in interni. Durante la fase di montaggio mi sono reso conto che le preferivo, perché cercavo di dare al film un effetto di intimità e di riflessione.

Definisce il suo cinema, specialmente questo film, come qualcosa che lo spettatore deve amare o odiare così com'è, senza mezzi termini. Dice che non ha senso analizzare la pellicola nelle sue parti, bensì come concetto globale.
Per me l'importante è stabilire sempre un concetto iniziale e rimanervi fedele durante le riprese. Il come sia fatta la pellicola non ha importanza. Una delle idee esposte in Story of my Death è mostrare il male in modo latente. E' un caso, ma questa stessa idea è presente in film recenti come Lo sconosciuto del lago [+leggi anche:
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(Tradotto dallo spagnolo)

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