email print share on Facebook share on Twitter share on LinkedIn share on reddit pin on Pinterest

Igor Mirković • Regista

Una pillola contro il letargo

di 

- Giornalista e documentarista impegnato, il direttore del festival di Motuvun firma con Night Boats un'opera prima di finzione originale e riuscita.

Igor Mirkovic debutto con Night Boats [+leggi anche:
recensione
trailer
intervista: Igor Mirković
scheda film
]
a 46 anni. Giornalista professionista, ha realizzato numerosi documentari di successo, tutti socialmente o politicamente impegnati, ed è il direttore del Festival di Motovun.

Cineuropa: Perché ha scelto come protagonisti del film due anziani, proprio come nel suo corto Bill Collector?
Igor Mirković: L'idea è del mio co-sceneggiatore Elvis Bošnjak: "Due persone si incontrano in una casa di riposo, si innamorano e fuggono". Quando l'ha detto, ho visto davanti agli occhi una delle scene che mi hanno fatto innamorare del film - quando in "Miracolo a Milano" i poveri saltano su una scope e fuggono dalla loro povertà verso il cielo. E poi sono stanco della tirannia della gioventù al cinema: ci sono centinaia di film su ragazzi che scappano di casa, e volevo farne uno in cui i nonni scappano da un balcone perché cercano un'avventura. Forse è anche collegato al fatto che ho scritto le prime bozze mentre mio padre stava morendo, e forse attraverso questa storia volevo dargli la possibilità di fuggire via dall'ospedale. E comunque, tutto questo mi fa guardare in retrospettiva: non ho scelto il soggetto razionalmente, è stato il mio istinto a dirmi che era la storia per me.

(L'articolo continua qui sotto - Inf. pubblicitaria)

Com'è stato girare il suo primo lungometraggio?
Nella vita ho fatto tanti lavori diversi, e ho imparato ad affidarmi a grandi professionisti e ottenere da loro qualcosa di buono. In questo senso non mi sento un esordiente. Ma bisogna lavorare con gli attori, e questo è specifico del cinema. È la cosa più bella e difficile insieme. Gli attori sono subdoli, falsi, sensibili e affascinanti, tutto nello stesso tempo: non sai mai se stanno per abbracciarti o darti uno schiaffo. Quando si lavora con gli attori, ti senti un esordiente per sempre.

Come ha scelto gli attori principali?
Sin dall'inizio è stato chiaro che la fase di casting era cruciale: se avessimo avuto gli attori giusti, avremmo avuto anche il film, e se avessimo sbagliato il film sarebbe fallito. Ecco perché ho passato due anni alla ricerca degli attori. Da un lato, volevo che sembrassero convincenti - deboli e fragile - come le persone vere in una casa di riposo. Ma era ugualmente importante che avessero vitalità e passione. Volevo anche attori che non avessero lavorato troppe volte insieme in passato, che avessero soluzioni fresche. Alla fine ho visto lo sloveno Radko Polič e la croata Ana Karić, star nei rispettivi paesi ma che paradossalmente non hanno ruoli principali da decenni. Erano motivati e interessati al progetto - un grande privilegio.

Un road movie su due anziani è davvero inusuale. Come ci è arrivato?
Picasso diceva che ognuno ha l'età che decide di avere: lui ritenne di averne 37 fino alla morte. Volevo che i miei eroi non sentissero l'età come un peso e anzi la ignorassero. Cosa sarebbe successo se avessero deciso di avere 37 anni? Avrebbero preso un'auto per andare da qualche parte. Il resto è partito da lì.

Ha pensato al pubblico durante la realizzazione del film? È inserito nella cinematografia croata o tra i film in distribuzione nelle sale o in TV?
Il pubblico era l'unica cosa a cui ho pensato. È un momento difficile per il contesto in cui vivo: le élite sociali sono fatte di impiegati ed economisti, gente senza immaginazione o ideali. È un letargo generale, nessuno vuole fare qualcosa o credere in qualcosa. Penso che i miei concittadini abbiano bisogno di una pillola, un film con emozioni chiare, semplici ed elementari. Tutto intorno a loro è contaminato, e io voglio offrire una semplice storia d'amore. Non so prevedere i risultati al box office perché nel mio paesi gli adulti praticamente non vanno al cinema. Le sale sono governate da scontati film hollywoodiani e il pubblico è fatto di soli ragazzini. Il mio film sembra un alieno. E può essere uno svantaggio, ma speriamo sia invece il suo vero vantaggio.

(L'articolo continua qui sotto - Inf. pubblicitaria)

Ti è piaciuto questo articolo? Iscriviti alla nostra newsletter per ricevere altri articoli direttamente nella tua casella di posta.

Leggi anche

Privacy Policy