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Pernilla August • Regista

Un debutto senza compromessi, pensando a Bergman

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Arrivata al successo internazionale con Fanny e Alexader di Ingmar Bergman, Pernilla August ha avuto una lunga e pluripremiata carriera come attrice di cinema e teatro, prima di esordire come regista nel lungometraggio con Beyond [+leggi anche:
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. Il film, tratto dal best seller "Svinalangorna" della svedese-finlandese Susanna Alakoski, vede protagonista l'eroina della trilogia Millennium Noomi Rapace. E' stato selezionato nella Settimana Internazionale della Critica alla Mostra del Cinema di Venezia, dove Cineuropa l'ha incontrata. "E' bello tornare qui", commenta Pernilla. "C'ero stata 19 anni fa come attrice con Bergman, interpretavo Nora in "Casa di bambola", un'opera su una famiglia disfunzionale e sulla sopravvivenza... proprio come Beyond [+leggi anche:
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Cineuropa: Perché ha scelto proprio questa storia per il debutto?
Pernilla August: Il libro mi aveva commossa. Mi ha colpito quello che era accaduta a questa bambina, la situazione familiare che aveva dovuto subire... Volevo raccontare una storia importante, e questa bambina aveva una potenza enorme, c'era una speranza in quella vicenda umana. Sono purtroppo storie comuni. Ma nel fare il film ci interessava fondamentalmente essere naturali, sinceri, rendere credibili i personaggi e i rapporti tra loro. Questa idea ci ha guidati e ha fatto in modo che procedessimo tutti nella stessa direzione.

Cosa è cambiato nella trasposizione dal romanzo?
E' stato difficile trovare la chiave giusta per raccontare la crescita di una ragazza giovane rendendola interessante anche per un pubblico adulto. Allora ho iniziato a pensare a chi fosse Lena oggi e cosa le fosse successo. che scelte avesse dovuto fare per arrivare a vivere la vita che vive ora. Così abbiamo finalmente trovato il terreno giusto per sviluppare il film.

Lo sguardo è affettuoso, senza giudizi morali.
E' venuto naturale girando, ho solo seguito quello che accadeva, cercando di raccontare la storia con gli occhi della bambina. Non mi interessa mai giudicare, è il pubblico che deve giudicare.

Perché ha scelto Noomi per il ruolo da protagonista?
Perchè è la migliore! E' straordinaria. L'avevo vista interpretare Medea a teatro e mi sembrava molto interessante affidarle un ruolo di una madre che prova a contenere la rabbia e le emozioni che prova. Sia lei che la piccola Tehilla Blad (che interpreta la protagonista da bambina, n.d.r.) hanno la capacità di esprimere i personaggi direttamente e dare la possibilità al pubblico di leggere i loro pensieri.

Ha pensato al cinema di Bergman mentre girava?
Non a un suo film specifico, ma a lui si. Lo sento sempre con me, come se fosse al mio fianco. Proprio l'altro giorno pensavo a lui. Mi ha sempre insegnato a seguire il mio istinto, senza scendere a compromessi. Una lezione che ho ricevuto anche da altri registi.

Cosa l'ha spinta a passare alla regia dopo tanti anni di recitazione?
Adoro il mio lavoro di attrice ma ho sempre avuto in mente la regia, da quando avevo 20 anni. Da attrice vedevo che c'era un tale divertimento nello stare dall'altra parte della macchina da presa che pensavo 'voglio stare da quella parte'. Da quando ho realizzato 6 anni fa un cortometraggio questa eccitazione non mi ha più lasciato: seguire tutto il viaggio della lavorazione dei un film, avere a che fare con le luci, i cavi... E poi ho imparato tante cose nuove come il montaggio e il mixaggio. Ora sono completamente presa dalla regia, finalmente dopo tanti anni ce l'ho fatta.

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