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Maren Ade • Regista

“Una drammaturgia di grande delicatezza psicologica”

di 

- Maren Ade, nata a Karlsruhe nel 1976, è regista, sceneggiatrice e produttrice

Quando il primo lungometraggio di Maren Ade, The Forest for the Trees, un film dal modesto budget di 160.000 € girato in 25 giorni, venne presentato al pubblico straniero a Toronto e a Sundance, il suo sorprendente successo fu un'esperienza liberatrice. Era la riuscita di un film tedesco piccolo e tranquillo appartenente a una sfera ben distante da quell'universo competitivo e prestigioso che spesso è il cinema.

"Finora, sono sempre partita da un personaggio sulla cui vita interiore indago per un po'. Ne estraggo un racconto basato sui suoi desideri, le sue aspirazioni e le sue angosce. Facendo le mie ricerche, resto connessa al mondo che mi circonda; amo osservare la gente, lasciarmi guidare dalle storie e le persone che incrocio per strada, e anche dai film, certo!".

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Ade ha sempre tenuto a raccontare storie che le appartengono: "Già da bambina, amavo scrivere", spiega. La scelta che ha fatto, all'età di venti anni, di iscriversi a un corso di produzione all'Università di cinema e di televisione di Monaco dopo un lungo periodo passato a fare la stagista nel campo della produzione, aveva più "a che fare con il fatto che non ero abbastanza coraggiosa per misurarmi con la regia, ma era proprio quello che volevo fare".

Due anni più tardi, dopo che Ebene 9, il primo cortometraggio da regista di Ade, è stato proiettato al Festival di Hof, l'Accademia di cinema ha riconosciuto il suo talento e ha favorito il suo trasferimento a un corso di regia. Ade ha poi fondato, insieme alla sua compagna di studi Janine Jackowski, una società di produzione che continua a funzionare bene: "Sono quasi dieci anni che lavoriamo, e molto sodo, insieme".

Ad Ade piace ricoprire il doppio ruolo, talvolta estenuante, di produttrice e di regista e non vuole scegliere tra i due: "Penso che nel mio caso siano complementari. Produzione e regia camminano mano nella mano e vanno gestite insieme. Quando le decisioni vengono prese allo stesso tempo, prendendo in considerazione entrambe le prospettive, l'impatto sull'atmosfera e sull'aspetto pratico del film è grande. Certo, succede anche che si presentino dei dilemmi".

Ade ci ha messo due anni a realizzare il suo ultimo film, Alle Anderen [+leggi anche:
recensione
trailer
intervista: Maren Ade
scheda film
]
, che tratta dei rapporti tra trentenni attraverso la storia di una coppia in vacanza, della ripartizione dei ruoli e dei poteri tra loro, del conflitto tra modelli di relazioni più tradizionali e i rapporti moderni. Ritroviamo in questo film la qualità dello stile di Maren Ade, che si fonda su un minuzioso spirito d'osservazione, una certa distanza rispetto alla vita moderna, nonostante vi sia ben rappresentata, e una visione lucida del singolare e dell'assurdo che sfiora la satira quotidiana. "L'idea era di fare un film centrato su una coppia, un film la cui suspense derivasse dalla configurazione unica e complicata che può essere generata solo dall'interazione tra due persone".

Per Ade, avere riferiementi cinematografici conta meno che per altri registi: "Il mio slancio verso il cinema è molto emotivo, molto concreto. Certo, mi piace guardare film e dedicar loro del tempo, ma non ho grandi modelli e, onestamente, ho ancora tanti classici da vedere. Ho scoperto l'attività di 'guardare film' soltanto dopo aver lasciato l'Accademia di cinema".

Terminato il suo film, Ade torna a concentrarsi sulla sua casa di produzione: "In questo momento, ci stiamo espandendo e abbiamo in cantiere diversi progetti. Diamo valore alle relazioni a lungo termine e una delle nostre priorità è di stabilire cooperazioni intense e aperte tra produzione e regia".

La giovane regista si dedicherà poi a un nuovo progetto di film: "La scommessa, quando ho fatto Alle Anderen, era di padroneggiare una trama di una grande delicatezza psicologica. Per il prossimo film, mi volgerò indubbiamente verso una storia più forte. Siccome sento di voler ancora scrivere la sceneggiatura da me, ci vorrà un po' di tempo".

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