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Green Film Shooting: Una proposta incoraggiante

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- In Italia, il Trentino Film Fund premia l’ecosostenibilità nell’industria cinematografica

Green Film Shooting: Una proposta incoraggiante

L’attrice italiana Maria Roveran in Resina di Renzo Carbonera (© Antonio Rasi Caldogno)

In Trentino, i produttori cinematografici sono concretamente incentivati a scegliere l’ecosostenibilità. Le produzioni che adotteranno soluzioni verdi riceveranno un ulteriore supporto finanziario. Il T-Green Film Rating System lascia alle case la scelta delle modalità con cui mettere in pratica misure ecosostenibili.

“Investiamo molto tempo e molte energie per sviluppare il sistema di valutazione affinché possa essere compreso facilmente dalle case di produzione”, spiega Luca Ferrario, manager della Trentino Film Commission. Il T-Green Film Rating System aiuta le case di produzione ad avere un approccio ecosostenibile che, inoltre, ripaga dal punto di vista finanziario.

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Il Sustainability Plan rappresenta le fondamenta della produzione ecosostenibile, piano che deve essere messo in atto dal Green Manager prima che la produzione abbia inizio. Tra le strategie che possono essere adottate ci sono l’ottimizzazione del consumo di energia, un’organizzazione più efficiente del trasporto e dell’alloggio, delle soluzioni di ristorazione sostenibili, la scelta di materiali riciclabili e una gestione responsabile dei rifiuti. “Questa transizione può essere completata tramite l’utilizzo di un calcolatore di carbonio, uno strumento che fornisce dati sull’impatto ambientale della produzione”, afferma Ferrario.

Anche in assenza di dati specifici, questo piano rappresenta una soluzione vantaggiosa sia per l’ambiente, sia per i produttori. Questi ultimi potranno calcolare il supporto finanziario a cui avranno diritto ancor prima che le riprese abbiano inizio. Nella maggior parte dei casi, adottare soluzioni ecosostenibili sul set permette alle case di produzione di contenere alcuni costi delle riprese.

Prima che il T-Green Film Rating System venisse lanciato, Resina, il primo lungometraggio prodotto secondo criteri ecosostenibili dallo sceneggiatore e regista Renzo Carbonera, era già in produzione. In questa commedia drammatica, una giovane musicista ritorna dalla grande città al suo paesino di montagna dove fa riunire un coro maschile che, in precedenza, si era sciolto. “Siamo riusciti ad adottare molte misure ecosostenibili grazie all’aiuto ricevuto dalla comunità locale e dalla Trentino Film Commission”, commenta il produttore, che è riuscito a trovare tutte le locationall’interno della stessa comunità. “Avere le varie location e le sistemazioni vicine non è stato solo comodo, ma anche economicamente vantaggioso. Il trucco e parrucco dell’attrice principale sono stati fatti nella sua stanza d’albergo mentre il direttore della fotografia stava preparando l’illuminazione a circa cento metri di distanza”.

La produzione non ha avuto bisogno di un generatore diesel perché l’energia utilizzata proveniva dalla corrente elettrica. “Più dell’80% dell’energia di questa comunità è generata dall’acqua”. Durante il primo giorno di riprese, il regista ha ricordato al cast e alla troupe l’importanza di pratiche ecosostenibili come il riciclo e la gestione dei rifiuti. “La maggior parte dei membri della nostra troupe era orgogliosa di lavorare alla prima produzione verde in Trentino”, riferisce Carbonera.

Nel frattempo, le agenzie di cinema e altre regioni italiane stanno studiando il T-Green Film Rating System. “Questo sistema è dotato di un grande potenziale che potrà permettere di diffondere queste pratiche nei set di tutta Europa”, commenta Ferrario. “Questa è la nostra formula: forniamo regole chiare, lasciamo ai produttori la scelta di come metterle in pratica e premiamo la sostenibilità ambientale dell’industria cinematografica”.

In collaborazione con

 

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(Tradotto da Michael Traman)

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