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Politiche nazionali sui media digitali e l'intrattenimento / Il caso francese

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- Valérie Bourgoin, direttrice del dipartimento videogiochi e creazione digitale al CNC francese, ha spiegato il supporto che il centro offre alla digitalizzazione, allo sviluppo della crossmedilità e alla creazione di videogiochi.

Valérie Bourgoin è la direttrice del Dipartimento di Videogiochi e Produzione Digitale al Centro Nazionale di Cinematografia francese (CNC).

Da quanto tempo il CNC lavora nel settore dei videogiochi?
Il CNC è un ente pubblico, dipendente dal Ministero della Cultura, che gode di piena autonomia finanziaria e si impegna ad appoggiare le maggiori produzioni audiovisive e cinematografiche francesi. Si tratta di una grande organizzazione, al cui interno opera un considerevole numero di persone impegnate in vari ambiti; io, ad esempio, lavoro nel campo dell'industria multimediale e tecnica.
Per quanto riguarda la gestione, all'interno del CNC ci sono tre aree principali: l'area cinema, che sostiene e disciplina il cinema, l'area dell'audiovisivo, che finanzia serie e prodotti televisivi, e infine la piccola area prodotti multimediali, che ha il compito di seguire gli ultimi sviluppi nell'ambito delle tecnologie e dei contenuti.

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Che tipo di supporto offrite?
Siamo in grado di offrire ai produttori vari tipi di aiuto. Io mi occupo dei contenuti, dei videogiochi e di tutto ciò che ha a che fare con la produzione digitale. Offriamo anche aiuti per servizi di VoD.

Per quale motivo il CNC ripone così tanto interesse nei nuovi media?
Perché i tempi cambiano, tutto sta andando nella direzione del digitale (ADSL, DTT…), i modelli di consumo variano. Oggi abbiamo la TV satellitare, i servizi interattivi... I consumatori vogliono guardare tutto, ovunque e attraverso qualsiasi strumento.
Altra questione cruciale è la pirateria. Il nostro coinvolgimento nei nuovi media ci porta a sostenere la creazione di un'offerta legale, per lottare contro la pirateria. Ci auguriamo che l'aumento dell'offerta legale possa portare alla riduzione della pirateria in Francia.
Un ulteriore importante obiettivo è quello di incitare la produzione. Quando finanziamo un film, vogliamo finanziare i realizzatori e i nuovi progetti, incoraggiare nuovi format, creare dei ponti tra settori diversi e nuove conoscenze (ne è la prova il connubio tra videogiochi e animazione), e soprattutto vogliamo scovare nuovi talenti.

In che modo contribuite alla creazione dei videogiochi?
Malgrado sia piuttosto recente, la sezione videogiochi del CNC vanta un fondo finanziario ventennale. In passato, i principali aiuti ai prodotti multimediali erano volti a incoraggiare la realizzazione di contenuti per supporti media all'epoca considerati innovativi, come il CD, il CD-ROM, Internet... In seguito ci siamo orientati sempre di più verso i supporti non fisici. I principali finanziamenti erano rivolti ai prodotti ludo-educativi, ma oggi questo settore è crollato ed è stato rimpiazzato dai giochi.
Nel 2008 abbiamo deciso di focalizzarci esclusivamente sui videogiochi. Vorrei far notare che, diversamente dalle altre, questa attività, di cui ci occupiamo da 20 anni, viene svolta in collaborazione col Ministero dell'Industria; ciò significa che è finanziata sia dal CNC, sia dal Ministero.
All'interno di questa struttura ci sono tre tipologie di aiuti:
La prima consiste nel supporto alla progettazione del gioco, fino a un massimo di 20.000 €, volto a fornire aiuti finanziari durante la preproduzione.
Un altro strumento che offriamo per sostenere la pre-produzione dei videogiochi consiste nella concessione di anticipi rimborsabili. Le nostre risorse ci permettono di finanziare fino al 30% del budget. In questo modo vogliamo aiutare gli studi a sviluppare nuovi concetti, permettendo loro di creare un prototipo di gioco adatto ad essere presentato a un editor, che finanzierà la produzione del videogame completo. Questo tipo di supporto mira a creare un punto di riferimento per i prodotti di animazione, a meno che il budget previsto non sia eccessivamente elevato, poiché la creazione di un prototipo richiederebbe più tempo e più denaro.

Si tratta di un finanziamento selettivo o automatico
Una componente selettiva c'è, ma gran parte della produzione audiovisiva e cinematografica che arriva al CNC è soggetta a meccanismi automatici. Ci sono vari organi di selezione, e la nostra area si occupa ogni giorno degli aiuti da concedere, secondo quanto deciso da delle commissioni specializzate, che hanno il compito di selezionare i progetti in base a dei criteri prestabiliti.
Questo aiuto è rivolto alle aziende francesi (anche a quelle di origine straniera ma impiantate in Francia) ed è finalizzato ad affiancare la spesa dell'Ue.

Un'azienda che cura la realizzazione di un videogame spagnolo, ma che opera con una società francese, ha diritto ai finanziamenti?
Una situazione del genere non si è mai verificata perché noi offriamo supporto finanziario alla pre-produzione, non siamo coinvolti nella produzione. In generale, il mercato dei videogiochi non tende alla cooperazione, le aziende preferiscono che i loro progetti rimangano segreti. Non è escluso che si possano verificare delle situazioni di cooperazione, ma di fatto ciò non è mai accaduto. Quando un progetto riceve un finanziamento, viene a meno la necessità di collaborare con una società straniera.

A quanto ammonta il vostro budget annuale disponibile?
Il budget attribuito al settore dei videogame ammonta a circa 3 milioni di euro all'anno, cifra che, oltre ai sussidi, comprende anche gli anticipi rimborsabili.

Quali altri tipi di aiuto finanziario offrite al settore dei videogame?
L'altra grande fetta consiste nel credito d'imposta. Si tratta di un meccanismo risalente al 2005, anno in cui abbiamo richiesto alla Commissione Europea l'esenzione per finalità culturali. Per i videogame, in un'ottica industriale, si è trattato di un grande passo, in quanto il credito d'imposta non era possibile per l'industria, secondo le leggi sulla concorrenza nell'Unione Europea. Alla fine del 2007 la Commissione ha accettato il meccanismo di supporto e ha approvato i testi di regolamentazione del credito di imposta a metà 2008.

Come funziona il meccanismo del credito d'imposta?
Si rivolge più alla produzione che alla pre-produzione, nel senso che curiamo lo sviluppo dell'intero processo. In questo contesto, il CNC ha il compito di approvare quali videogiochi beneficeranno del credito d'imposta e quali no. Si tratta di un sistema basato sulla cooperazione europea, in quanto i principali criteri culturali vengono stabiliti a livello europeo, non soltanto francese. I costi di produzione possono essere sostenuti all'interno dell'Europa. Uno dei punti più rilevanti, penso per la prima volta nell'ambito del credito di imposta, è che il credito viene attribuito alla spesa europea, ciò significa che le imposte della Francia contribuiscono alle spese sostenute al di fuori dei confini francesi.
Pertanto, sono ammessi gli appalti all'interno dell'UE. Ciò fa sì che si crei una base finanziaria aperta, nel rispetto della cooperazione europea. Inoltre, c'è un elenco di criteri che limitano i contenuti culturali dei giochi, affinché possano ricevere il nostro supporto; non verrebbe mai accettato, ad esempio, un gioco di corse automobilistiche. Ci sono dei criteri narrativi molto importanti che devono essere rispettati.
Giochi che non si inseriscono in questo quadro sono, in genere, quelli per la Nintendo DS, che non prevedono narrazione, o i giochi di corse, data l'impossibilità di giustificarne il contenuto narrativo richiesto dai nostri criteri. Sto enfatizzando l'aspetto narrativo, ma vorrei ricordare che questo non è l'unico elemento valutato.

Quanti progetti avete ricevuto?
Nel 2008, il primo anno di attivazione del credito di imposta, abbiamo ricevuto un totale di 120 applicazioni, di cui solo il 37% è stato approvato.
Ciò ci ha permesso di raccogliere dati statistici sulle tipologie di gioco e sul settore dei videogiochi in Francia. Malgrado 120 videogame non rappresentano il totale della produzione francese, siamo in grado di farci un'idea sul costo della produzione dei videogiochi in Francia.
Tra tutti i giochi che abbiamo ricevuto, il 20% era per la Wii, sono stati infatti pochi i giochi per le grandi console. La maggioranza dei progetti era rivolta alle console di piccole dimensioni, come la Nintendo DS. Anche la percentuale di giochi on-line sta crescendo. I giochi ad alto budget hanno rappresentato solo il 4% del totale dei progetti che abbiamo ricevuto.
Per quanto riguarda la localizzazione delle spese, abbiamo notato che le spese all'interno della Francia rappresentano il 90% del budget. L'analisi dei budget dei giochi dimostra che la produzione si svolge o interamente all'estero o interamente in Francia.

Come è composta la commissione che effettua le selezioni?
I due meccanismi di aiuto sono soggetti a due processi di selezione differenti. Nel caso del credito di imposta, in cui abbiamo accesso a informazioni molto riservate, ci sarà soltanto una commissione amministrativa, composta da membri del CNC e dal Ministero dell'Industria.
In quanto all'affidabilità, ci impegniamo a non diffondere informazioni circa i progetti che sosteniamo o non sosteniamo, in modo da influenzare il meno possibile il rapporto tra lo studio sviluppo e l'editore.

In cosa consistono gli aiuti al settore VoD?
Riguardano la necessità di fornire un'offerta legale. Il nostro compito consiste nel rendere disponibile un'offerta legale su Internet. Abbiamo due modalità di sostegno: una rivolta ai detentori di cataloghi, un'altra per i fornitori di servizi VoD, pertanto da un lato aiutiamo nella digitalizzazione delle opere, dall'altro incoraggiamo nuove strategie editoriali e la creazione di siti VoD, volti a valorizzare i cataloghi europei.
Il supporto che offriamo ai detentori di cataloghi consiste non solo nella digitalizzazione delle opere, ma anche in tutte le operazioni editoriali connesse. Per beneficiarne, le società devono trovarsi in Francia, e le opere devono essere già state realizzate. Il CNC sostiene anche la ricerca di diritti VoD, l'accumulo di bonus, il watermarking e la creazione di trailer e poster.
Nell'ambito della lotta alla pirateria, un'importante considerazione per la commissione selezionatrice è che il CNC presta grande attenzione ai detentori di cataloghi che intendono adottare dei sistemi di protezione delle proprie opere, come la firma digitale.
Il sostegno del CNC è rivolto agli operatori già esistenti, non ci occupiamo della creazione di nuove piattaforme VoD.

Qual è la politica del CNC per quanto riguarda il settore dei nuovi media?
Nel 2008 abbiamo realizzato un sistema sperimentale e già ci sono pervenute 160 richieste di aiuto. L'idea è quella di stimolare i produttori e i creatori a intraprendere progetti per varie tipologia di media contemporaneamente. All'inizio, ci siamo posti il problema delle norme che avrebbero dovuto regolare il sistema di aiuti. Abbiamo deciso che il nostro supporto avrebbe dovuto obbligare i produttori a darsi da fare con almeno tre tipologie di media. Ne abbiamo individuate 5: Internet, la televisione, il telefono cellulare, il cinema e i videogiochi, chiedendo ai produttori di realizzare progetti che coinvolgessero 3 di esse.
È disponibile un finanziamento per la scrittura e lo sviluppo di lavori per 3 media, che può toccare i 50.000 €, un altro, rivolto ai progetti riguardanti Internet e la telefonia cellulare, di 20.000 €, e un altro ancora, di 100.000 € per la produzione.
Si tratta di un finanziamento selettivo rivolto agli autori e ai produttori, per incoraggiarli a scrivere in maniera diversa e a esplorare media alternativi.
A livello economico la questione è un po' più complessa. Ci auguriamo che il nostro sostegno possa servire alla stabilizzazione di una nuova economia e a incoraggiare tutti i nuovi operatori a investire in questi progetti.

Quali sono stati i primi esiti di questi aiuti?
Ciò che è emerso è che la combinazione più comune è quella tra cinema, televisione, Internet e cellulare. In genere, sono i produttori a chiedere il nostro aiuto, in quanto si tratta di progetti che necessitano finanziamenti piuttosto consistenti e competenze complementari, di cui non sempre il singolo autore dispone. Il nostro appoggio non si rivolge solo all'animazione, e abbiamo constatato che c'è un equilibrio tra fiction, prodotti di animazione e documentari, con una percentuale di 1/3 ciascuno.

Può darci qualche esempio di progetti che avete supportato?
Ad esempio abbiamo curato una serie di animazione di 13 x 3 minuti distribuita su Internet, con dei giochi per il cellulare attinenti agli episodi, suonerie, immagini e giochi da scaricare.
Per quanto riguarda la fiction, abbiamo curato due progetti. In Numerus Clausus si è fatto uso di nuovi media come il catturatore di immagini e la moltiplicazione dei punti di vista, per apportare degli indici in una fiction classica. Faits Divers Paranormaux, FDP, è una serie televisiva in forma di discussione, in cui i visitatori del web parlano di fenomeni paranormali; essi possono raccontare le loro esperienze personali in contemporanea con la serie tv e con qualche episodio disponibile per i telefoni cellulari.
Abbiamo supportato progetti ibridi. Twenty Show è un programma inizialmente nato su Internet e poi portato in TV. Il produttore voleva realizzare un documentario sull'attuale generazione di ventenni, quindi sono state pubblicate delle mini fiction su MySpace, dove i navigatori potevano inserire i loro commenti e aggiungere i loro video-blog (www.arte.tv/fr/2228868.html). Tutto questo materiale è stato utilizzato dal produttore per la realizzazione di un documentario che verrà trasmesso da ARTE.
Inoltre, abbiamo sovvenzionato un progetto di ARTE, consistente in un documentario web che unisce immagini e interattività: Gaza Sderot, la striscia di Gaza (http://gaza-sderot.arte.tv/). Sderot è una cittadina che si trova a un kilometro dalla striscia di Gaza. Su Internet è possibile osservare ciò che accade dall'altra parte della striscia, vedere dei piccoli reportage sulla vita quotidiana degli abitanti, e fare ricerche per luogo, tema, persone o attraverso una linea del tempo.

Chi sono i partner dei progetti presentati dai produttori?
Le risorse per il cofinanziamento sono sempre un problema. Le reti televisive, come ARTE TV, potrebbero fare da partner tra le differenti piattaforme europee per la distribuzione su Internet.

Ci sono altri centri, al di fuori della Francia, che supportano i nuovi media?
Il CNC è leader per quanto riguarda i progetti che coinvolgono i nuovi media. Il programma MEDIA ha dato vita a un sistema simile, ma non ci sono programmi corrispondenti in altri paesi europei.

Traduzione italiana: Stefania Micucci.

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